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parla rastelli

«Niente calcoli, anche oggi giocheremo per vincere»

CAGLIARI. Il sorriso e gli scongiuri sul tema infortunati (“Speriamo non succeda nulla stanotte!”), il buon momento del Cesena, il “braccino corto” e un campionato tutto da chiudere: «Noi in A? Il...

26 febbraio 2016
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CAGLIARI. Il sorriso e gli scongiuri sul tema infortunati (“Speriamo non succeda nulla stanotte!”), il buon momento del Cesena, il “braccino corto” e un campionato tutto da chiudere: «Noi in A? Il campionato non è finito, sarebbe folle pensare di amministrare il vantaggio a quindici giornate dalla fine, dobbiamo incrementarlo».

Massimo Rastelli non fa prigionieri. L’allenatore del Cagliari non molla di un centimetro. Neanche con 13 punti di vantaggio sul Pescara, terzo in classifica: «Un calo di tensione è inammissibile. Non ce lo possiamo permettere, dobbiamo ragionare alla giornata, giocando per ottenere sempre il massimo. In poche settimane abbiamo rosicchiato 10 punti al Bari, 7 al Pescara, 5 al Crotone, 10 a Novara e Cesena: se molliamo può accadere il contrario». La sfida del Manuzzi scomoda tatticismi e turnover. All’andata Rastelli mise ko i romagnoli con il 4-4-2. «C’erano le condizioni per cambiare modulo, stavolta non ci snaturiamo. Andiamo a Cesena per vincere e giocare come abbiamo fatto nel primo tempo a Crotone, Avellino e Latina».

Con Ceppitelli, Di Gennaro, Tello, Capuano e Dessena fuori causa, il tecnico ragiona con un occhio al match di lunedì notte al Sant’Elia con il Novara. «Sì, ne terrò conto. Ma posso fare poco e solo nei reparti in cui siamo al completo». Ad esempio, l’attacco. Di certo, potrebbero alternarsi Balzano-Barreca per Pisacane-Murru. Mentre il diciannovenne Colombatto potrebbe partire dal primo minuto in regia. «Sau? Sta bene, si è allenato con regolarità. Vedremo». Sul charter per Cesena venti convocati, incluso Munari. Si torna sul team di Massimo Drago: «Troviamo una squadra che viene da cinque risultati utili di fila, dopo le difficoltà iniziali hanno recuperato fiducia ed entusiasmo. Sarà dura ma non avremo il braccino corto . spiega l’allenatore di Pompei -. Ho detto ai ragazzi che tecnica e tattica sono basilari ma spesso deve prevalere la testa: basta una scintilla per fare bene quel che sappiamo, come la palla recuperata da Melchiorri con il Pescara o il contrasto vinto da Mandzukic con il Bayern. Il calcio è fatto di episodi, ma bisogna saperseli guadagnare».

Si scomodano almanacchi e record. Rastelli parte all’attacco: «Il 12 giugno scorso mi hanno dato le chiavi del Cagliari e ho detto qual era il mio obiettivo: riportarlo subito in serie A. Con il mio calcio, che ha momenti spettacolari altri in cui serve il cinismo. Centriamo matematicamente la promozione e poi possiamo parlare dei numeri».

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