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C’è la Norvegia e Conte blinda il gruppo

di Alessandro Bernini

In palio un posto da testa di serie: «In Francia con questi uomini, gli altri dovranno sudare». Verratti a riposo, difesa a tre

13 ottobre 2015
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Di questi tempi, c’è da essere contenti. Il nostro calcio non se la passa granché bene, all’orizzonte si intravedono più inchieste che campioni, ma nonostante ciò abbiamo messo in cassaforte il biglietto di sola andata per Parigi con un turno di anticipo.

Il rischio che questo Italia-Norvegia di stasera fosse uno spareggio, era alto. E giocarsi il futuro (e la reputazione) in 90’ non era il massimo della vita. Invece ci giochiamo il primo posto e la flebile possibilità di essere teste di serie al sorteggio. Di certo avremo addosso gli occhi dei croati, che si aspettano un regalino da noi per sorpassare la Norvegia e arrivare secondi. Comunque vada, qualche ferito sul campo lo lasceremo.

Si torna al 3-5-2. Le assenze non si contano più e il ct Conte dovrà comunque rivoluzionare la sua nazionale. Parolo si è fatto male, una lesione alla coscia sinistra che lo costringerà a un mese di stop. E anche Verratti è fuori uso: «Fosse l'ultima spiaggia – ha detto Conte – lo rischieremmo, ma preferiamo non correre pericoli. È al limite, c’è il rischio di un infortunio e non lo faremo giocare».

A centrocampo spazio dunque a Florenzi e Montolivo, mentre in attacco si va verso la conferma della coppia Pellè-Eder che al momento sembra la più affidabile.

«La Norvegia – ha confidato il ct azzurro – è cresciuta molto, cerca la qualificazione ma vi assicuro che non sarà facile neanche per loro...».

Testa di serie? È dura... Purtroppo anche una vittoria non ci darà la garanzia di essere teste di serie il 12 dicembre, quando a Parigi saranno stilati i gironi di Euro 2016.

Resta solo un posto ed è corsa a due tra noi e Belgio. Ma siamo messi male. Abbiamo due sole ipotesi realistiche: vittoria dell’Italia con la Norvegia e pareggio del Belgio contro Israele, oppure pareggio con la Norvegia e sconfitta del Belgio. A nostro favore ci sarebbe anche la doppia vittoria con +4 nel quozienti reti (esempio: Belgio vince 1-0 e noi vinciamo 5-0), ma qui siamo davvero ai confini dell’impossibile.

Tant’è che ieri Antonio Conte, su questo capitolo, è apparso abbastanza sconsolato. «Sinceramente, ho già cominciato a considerare rivali tutte le nazionali qualificate. Poi ci sono certi meccanismi del ranking al quale mi sono rassegnato, anche se continuo a far fatica a capirli».

Chiellini per Conte. E mentre Tavecchio continua il pressing a tutto campo per far prolungare il contratto a Conte, ieri è arrivato un nuovo sponsor per il ct. Sponsor tecnico, nel vero senso della parola. «Spero di avere il mister sempre al mio fianco – ha detto Chiellini – Ancora non giocherò tantissimo, ma almeno nei prossimi tre anni, finché gioco, spero di averlo sempre accanto a me».

Verso l’Europeo. Ma Conte ci pensa davvero al suo futuro? Ci pensa eccome, non è un caso che mandi messaggi a destra e sinistra, selezionando con cura i destinatari.

«Tavecchio dice che l’obiettivo minimo agli Europei è la semifinale? Sinceramente, è un concetto che non ho mai capito. Ho detto chiaro che voglio arrivare in vetta, sempre, senza nessuno davanti ma è altrettanto chiaro che all’Europeo non andiamo da favoriti e che per vincere servono tanti fattori, fortuna inclusa. Pedalare, dunque, senza obiettivo minimo nè massimo. Detto questo, non dobbiamo dimenticare lo stato del movimento e da dove siamo partiti: alla fine vorrei essere giudicato non solo per il risultato ma per il lavoro fatto».

Ce n’è anche per qualche giocatore. «Chi porto all’Europeo? Non bastano due gol in campionato o i venti del Nord o del Sud: chi vuole entrare, dovrà dimostrare il doppio del normale per soffiare al posto a chi lo ha già fatto». Balotelli non è l’unico destinatario, si sussurra che Conte sia rimasto molto perplesso dell’infortunio di Insigne. E lui certe cose se le lega al dito.

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