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Terremoto alla Fifa Dopo Blatter sospeso anche Platini

Terremoto alla Fifa Dopo Blatter sospeso anche Platini

L’esecutivo della Uefa si compatta attorno al suo presidente «Non rinuncio alla candidatura, pronto a dare battaglia»

09 ottobre 2015
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GINEVRA. Uno scandalo senza fine, un terremoto che ora travolge anche Miche Platini. Il mondo del pallone ha vissuto un'altra giornata nera: il comitato etico della Fifa ha usato il pugno duro sospendendo in via cautelare per novanta giorni il presidente dimissionario, Joseph Blatter, e anche il numero uno dell'Uefa, nonché vice dalla Fifa, Platini. La mannaia colpisce, con lo stesso provvedimento, pure il segretario generale Jerôme Valcke (che la Fifa aveva già appiedato in via interna), mentre il sud-coreano ed ex-vice-presidente Fifa Chung Mong-joon, candidato alla successione di Blatter, è stato squalificato per sei anni.

In un colpo i vertici del pallone internazionale sono stati azzerati, dopo mesi di inchieste e scandali con al centro sempre Sepp Blatter: che ora si tira dietro pure le Roi, candidato favorito alla presidenza della Fifa e che invece rischia di veder vanificati i suoi progetti. «Continuerò a lavorare al servizio del calcio, nulla mi farà rinunciare» dice però Platini, dopo una giornata convulsa, in cui lui stesso anticipando di qualche minuto la decisione del comitato etico aveva ribadito la volontà ferma di candidarsi sottolineando di aver agito «con onestà, coraggio e franchezza. Continuerò con tutte le mie forze a lottare affinché la verità s'imponga».

Sicuro della propria innocenza, Platini aveva annunciato di aver inviato le lettere di sostegno delle federazioni nazionali necessarie per poter presentare la propria candidatura, aggiungendo che si consulterà con le 54 federazioni nazionali europee. Ma nonostante la strada si faccia in salita, Platini incassa la fiducia del comitato esecutivo Uefa che si stringe intorno al suo presidente («Non c'è bisogno di dare poteri al vice») e va avanti: «Respingo tutte le accuse, nonostante la natura farsesca di questi eventi, mi rifiuto di credere che dietro ci sia la volontà di infangare uno devoto al pallone o compromettere la mia candidatura» sottolinea Michel Platini.

Tecnicamente può candidarsi, dato che l'elezione si svolgerà dopo la fine della sospensione: ma certo l'ex fuoriclasse ha pochissime chance di passare il vaglio dal comitato elettorale della Fifa, che si pronuncerà a fine mese. Infatti, il comitato elettorale deve valutare non solo che un candidato abbia ricevuto il numero richiesto di sostegni dalle federazioni (minimo cinque), ma anche assicurarsi dell'integrità morale dell'aspirante candidato. Basandosi in gran parte su valutazioni del comitato etico, lo stesso che ha decretato lo stop.

Scatta dunque una corsa contro il tempo per dimostrare la propria «innocenza». Un Platini che si dice ora spinto «più che da un senso di ingiustizia o dal desiderio di vendetta, da una sfida leale. Più determinato che mai a difendermi». Qualsiasi chance di candidatura è invece fin d'ora tramontata per il coreano Chung Mong-joon - più accreditato rivale di Platini - condannato per il suo comportamento precedente l'assegnazione del Mondiale 2022 a favore della candidatura del suo paese. La successione di Blatter - il quale, attraverso un comunicato dei legali ha ritenuto che il comitato etico non ha rispettato le procedure e che le accuse nei suoi confronti cadranno presto per mancanza di prove - appare più intricata di mai.

L'elezione presidenziale è prevista il 26 febbraio, ma, visto il caos, la data potrebbe slittare. La Fifa non si è pronunciata su un eventuale posticipo dell'appuntamento elettorale, ma ha ufficializzato la nomina ad interim di Issa Hayatou - vice-presidente vicario della Fifa - alla presidenza del calcio mondiale. Il camerunense, accettando l'incarico, ha comunque precisato che lo svolgerà «solo ad interim. Un nuovo presidente della Fifa verrà eletto il 26 febbraio e io non sono candidato».

In corsa il principe Alì di Giordania (sfidante sconfitto da Blatter a maggio), Zico ed il presidente della federazione del Liberia Bility. Il terremoto del calcio non piace al Cio: «Adesso basta, ci auguriamo che ognuno alla Fifa abbia capito che non può continuare a restare passivo - il monito del presidente Thomas Bach -. I membri della Fifa debbono agire rapidamente per ritrovare credibilità». Una missione anche per le Roi Platini.

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