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Fantastico Tamberi: 2,37 È record italiano dell’alto

Fantastico Tamberi: 2,37 È record italiano dell’alto

Il 23enne marchigiano ha spiccato il volo al meeting tedesco di Eberstadt L’azzurro, figlio d’arte, gioisce: è tutto troppo bello ma ora penso già ai mondiali

03 agosto 2015
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ROMA. Gianmarco Tamberi spicca il volo al meeting tedesco di Eberstadt e migliora per due volte il record italiano assoluto di salto in alto che fino ad oggi deteneva in comproprietà a quota 2,34 insieme a Marco Fassinotti (oggi 2,30 per il torinese dell’Aeronautica). Il 23enne marchigiano ha prima superato 2,35 alla terza prova e poi subito 2,37. Questa la progressione completa dell’altista delle Fiamme Gialle: 2,20/1, 2,24/-, 2,27/1, 2,30/3, 2,33/1, 2,35/3, 2,37/1. Tamberi ha poi affrontato l’asticella a 2,39, senza fortuna, ma con un buono spunto al terzo tentativo. Vittoria al bronzo olimpico Derek Drouin salito alla stessa misura dell’azzurro (2,37), ma con alle spalle una progressione senza errori. Con 2,37 Tamberi si colloca attualmente al terzo posto delle liste mondiali stagionali e al primo di quelle europee al pari dell’iridato Bohdan Bondarenko.

«È tutto troppo bello – così ha commentato Gianmarco Tamberi –Una misura del genere è qualcosa di straordinario, ma dentro di me quest’anno più di una volta avevo sentito di poterla valere. E quando dico questo ho davanti agli occhi non tanto il 2,34 di Colonia, ma il 2,28 di Buhl (il 28 giugno) dove ero andato veramente di tanto sopra l’asticella». L’azzurro come sempre si è fatto notare in pedana non solo per i suoi salti, ma anche per il suo bizzaro look #halfshave, ormai un hashtag di riferimento per i suoi tifosi anche sui social network.

Tamberi pensa ai mondiali. «Sapevo che questa era l’ultima gara per presentarmi ai mondiali con un bel biglietto da visita. E come a Bressanone nel 2012 mi sono detto: “O lo fai o non lo fai”, ed è successo. Tre anni fa avevo davanti il sogno dell’Olimpiade, un’esperienza dove mi sono sentito catapultato dentro. Adesso è diverso, c’è Pechino all’orizzonte dove scenderò in pedana con addosso un’altra consapevolezza».

L’azzurro è figlio d’arte. Suo padre Marco, che è anche il suo allenatore, è stato recordman e azzurro dell’alto a Mosca 1980. Il nonno Bruno saltava 1,86 nel 1939 e il fratello Gianluca ha il primato nazionale under 23 del giavellotto.

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