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Dinamo Sassari, lo scudetto non ha prezzo ma vale tantissimo

di Mario Carta
Dinamo Sassari, lo scudetto non ha prezzo ma vale tantissimo

L’amministratore delegato dei biancoblù Carlo Sardara spiega come il trionfo farà crescere ulteriormente la società

30 giugno 2015
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SASSARI. Se uno scudetto non ha prezzo uno scudetto in Sardegna ne ha se possibile ancora di meno, cioé di più. Incommensurabile, per onore e orgoglio. Ma se uno scudetto non ha prezzo un valore ce l’ha. Sta alla Dinamo adesso metterlo a frutto, sotto mille punti di vista.

Carlo Sardara, amministratore delegato della Dinamo e presidente della Fondazione della società, è già al lavoro.

«La sbornia per la festa? Non passerà mai ma siamo già operativi, bisogna già ragionare, siamo già indietro. Come sempre bisogna pensare ad andare avanti, come in tutte le aziende una volta raggiunto il risultato dopo averci lavorato per bene si fa punto e a capo e si riparte. Magari stavolta da un punto un po’ più in alto, è vero, ma si riparte da capo».

Primo appuntamento operativo il sorteggio dell’Eurolega, il 9 luglio a Barcellona. Stavolta per voi non è più il ballo della debuttante.

«La partecipazione alla massima coppa europea l’anno scorso è stata un corso di formazione, dal punto di vista amministrativo e gestionale. Non entro nelle questioni tecniche che non mi competono, ma quest’anno giocheremo su un campo conosciuto. Con un background reale».

Stessa filosofia, anche oltre confine?

«Come sempre ci piacerebbe andare oltre il passato, fare sempre un passettino in più».

Il vostro modello resta sempre il Barcellona.

«Assolutamente, è un riferimento importante per la gestione manageriale della società».

L’...azionariato popolare cresce. Oltre agli abbonamenti esauriti per tutto il campionato avrete maturato un altro grande incasso nei match dei playoff. Crescerà anche il sostegno degli sponsor? Ne arriveranno di nuovi?

«Vedremo. Non abbiamo ancora i dati ma credo che i risultati di quest’ultimo mese siano vincenti, come la squadra: il peso del marchio Dinamo è aumentato e insieme è cresciuto quello dei nostri sponsor».

E’ possibile quantificare economicamente il valore dello scudetto?

«Garantisce una resa pari a enne volte l'investimento fatto, è un moltiplicatore. Non abbiamo ancora quantificato, chi svolge queste analisi non ci ha ancora inviato i report, ma rispetto agli anni precedenti il moltiplicatore sarà in proporzione, chi ha investito nella Dinamo avrà un ritorno senza eguali».

Un limite alla crescita è il limite di un palazzetto stretto. E’ come costringere un adolescente a indossare le stesse scarpe mentre il piede cresce.

«E’ un problema da risolvere presto, perché le nostre potenzialità non vengano frenate da un limite fisico. E’ vero, le scarpe cominciano a stare strettissime, abbiamo un punto di equilibrio stretto. Stiamo dialogando con il Comune, cerchiamo di arrivare a un palazzetto multifunzionale, che non diventi un costo, con un nuovo punto di equilibrio».

C’erano clausole con gli sponsor legate allo scudetto?

«No, alcuni main ce l’avevano solo per i playoff, qualcuno anche per la Coppa Italia».

Scaramanzia?

«Sì, anche. Magari d’ora in poi lo prevederemo... Però lo scudetto è anche un costo, legato ai premi per i giocatori».

Ora il budget della Dinamo crescerà? Da cinque milioni a...

«Non so rispondere ora, spetta a Pasquini, a Sacchetti e a Stefano vedere i vincoli di bilancio. Per quanto mi riguarda restano gli stessi, e loro come sempre saranno bravissimi a rientrarci».

Magari anche sotto questo aspetto la Dinamo vorrà salire uno scalino.

«Vinto lo scudetto si riparte da zero».

Si riaprirà il dialogo con gli sponsor?

«Sì, ma ho paura che la crisi economica non sia passata, anzi, in questi giorni...»

Avete altre risorse: nuovi Dinamo point in vista?

«Il progetto per raggiungere l’autosufficienza resta, vogliamo rendere l’azienda sempre meno dipendente da fattori esogeni come contributi pubblici e sponsor. L’apporto autonomo aumenta, ha superato il 10% del budget. poi, sono importanti food and beverage, store, merchandising...».

Ora dovrete rifare tutto.

«Sì, dovremo adeguare tutto con tanto tricolore a fianco ai Quattro mori. Ma sarà un impegno piacevole».

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