La Nuova Sardegna

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Una Dinamo da infarto ma adesso siamo in parità

di Roberto Sanna
Una Dinamo da infarto ma adesso siamo in parità

I sassaresi dilapidano 20 punti di vantaggio e vincono dopo un overtime

21 giugno 2015
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SASSARI. Infarto prolungato prima del 2-2. Si torna a Reggio Emilia per gara5 e non si sa più cosa pensare se non che la Dinamo è capace di fare tutto e il contrario di tutto mentre Reggio barcolla ma non molla. Il Banco ha trovato un altro modo per mettere a rischio la salute dei tifosi, stavolta ha spostato tutto all'ultimo quarto piantandosi sul più bello dopo aver giocato 25' da marziani, essere andato a +22 e aver sbagliato il tap-in del +24. Reggio viaggiava con una marcia in meno, travolta dal ritmo indiavolato dei biancoblù, poi la partita è svoltata. Menetti, ancora, ha insistito con la zona 3-2 e la Dinamo ha perso Sanders (scavigliato) che stava mettendo a ferro e fuoco la difesa avversaria. E poi il suicidio dalla lunetta: 16/31 totale, 12/25 alla fine del quarto periodo, quando Silins dall'angolo ha messo la tripla del pareggio. Dyson ha sbagliato l'entrata della vittoria (meglio, è stato abbattuto sotto canestro ma sembra che queste cose non si fischino più), tutto rinviato all'overtime. Dove la Dinamo sembrava destinata a soccombere e invece è resuscitato con 10 punti di Dyson. Si riparte dal PalaBigi e sarà tutta un'altra storia.

A ritmo di Banco. Per 25' la Dinamo finalmente mostra il suo basket migliore, Reggio Emilia deve solo subire. Si rivede Drake, per allungare le rotazioni, ma ha nelle gambe appena 4'. Il Banco comincia subito di corsa e va 7-2, Menetti capisce che tira aria brutta e chiede aiuto al suo grande totem lituano Lavrinovic buttandolo subito nella mischia. Fino a ieri l'aveva centellinato per non più di un quarto d'ora, stavolta capisce che senza di lui sarebbe dura e gioca il tutto per tutto tenendolo in campo 34'. È un'altra musica, il Banco cambia spesso sul pick and roll e lui, quando il ritmo cala, è una sentenza. Per 25' comunque c'è spettacolo, il Palaserradimigni esplode alle prodezze di una squadra che veramente gioca su un piano superiore. Nemmeno il temutissimo terzo quarto sembra funzionare come kriptonite, la Dinamo all'intervallo è avanti 48-36, all'inizio del terzo spinge ancora e in 5' è avanti 63-41 con Lawal che sbaglia un tap-in schiacciato per il +23.

La svolta. Come in gara3 la Dinamo aveva rialzato la testa nel momento più buio, stavolta è Reggio che riemerge dal -22 e comincia una lenta risalita. Ancora zona, tanta zona, mentre il Banco perde ritmo e sicurezza. Perde anche Rakim Sanders, che stava giocando una grandissima partita, e si spera adesso di rivederlo al più presto. Il controbreak reggiano è di quelli che fanno male, 13-3, soprattutto si gioca a un altro ritmo e il Banco fa fatica a far canestro. Si sblocca con due tiri liberi di Logan, ma è proprio dalla lunetta che si consuma uno stillicidio che porta Reggio sempre più sotto. Il terzo quarto vira sul 68-56 e la sensazione che la partita sia riaperta, l'ultimo quarto vede la Dinamo rimanere aggrappata alla partita in tutti i modi e gettare però nel water 7 tiri liberi su 9 mentre Reggio inesorabilmente si avvicina.

I fuochi d'artificio. A 1'13'' dalla fine la Dinamo è comunque avanti di 5 e Reggio, che ha già perso Kaukenas per 5 falli, sbaglia il tiro. Brooks viene giù col rimbalzo-partita ma incredibilmente si fa portar via la palla da Cinciarini, poi si fa trafiggere da Silins e c'è la controversa azione di Dyson sulla sirena. Si va all'overtime, si pensa che la Dinamo abbia finito le energia, invece Dyson impallina tutti da fuori e spacca la difesa in entrata. Resta solo da capire quale sarà il prossimo modo col quale la Dinamo, dopo aver rimontato 13 punti in gara3 e gettato al vento 22 ieri, cercherà di far venire un infarto ai suoi tifosi.

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