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Monastir sogna: la neopromossa Kosmoto decisa a confermarsi

Monastir sogna: la neopromossa Kosmoto decisa a confermarsi

MONASTIR. La Kosmoto Monastir sogna. Dopo la splendida cavalcata che ha proiettato Fanni e soci nell’Olimpo del calcio regionale, si lavora in queste settimane per costruire una squadra che possa ben...

15 giugno 2015
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MONASTIR. La Kosmoto Monastir sogna. Dopo la splendida cavalcata che ha proiettato Fanni e soci nell’Olimpo del calcio regionale, si lavora in queste settimane per costruire una squadra che possa ben figurare anche in una realtà difficile come l’Eccellenza. Proscenio importante, di quelli che solitamente fanno tremare le gambe ai debuttanti. Ma la matricola terribile campidanese non si scompone. Sicurezza dovuta a una struttura societaria solidissima che, in questi ultimi anni, ha edificato un capitale tecnico ed umano che ha permesso a tutto l’ambiente di metabolizzare il triplo salto mortale in quattro anni dalla Seconda categoria all’Eccellenza senza traumi né soprattutto eccessi di entusiasmo o voli pindarici alla ricerca di vana gloria.

Riccardo Spini, confermatissimo tecnico del team rivelazione dell’annata appena passata agli archivi, spiega il segreto della sua creatura. «Al contrario di molte altre realtà del nostro calcio, la società del presidente Carboni ha sempre preferito mantenere i piedi per terra. Stagione dopo stagione, ha migliorato la struttura societaria con costanti iniezioni di entusiasmo. Si è creato un ottimo gruppo con una prima squadra formata da giocatori che hanno già calcato palcoscenici importanti e affiancano una nidiata di giovani di ottime prospettive. Si è lavorato parecchio anche sul vivaio e i risultati sono evidenti».

Tra i tanti fuori quota schierati nell’ultimo campionato molti sono proprio di Monastir. Così come alcuni dei senatori, come il portierone Matteo Zanda che, insieme a Damiano, Farci e Fanni costituiscono la spina dorsale della scacchiera di Spini. «Vogliamo confermare gran parte della rosa: il giusto premio per questi ragazzi che hanno dato l’anima – dice – . Non abbiamo ancora parlato di innesti. Sicuramente arriverà un giovane di primissimo livello in grado di offrirci un ulteriore contributo di qualità. Dobbiamo ancora parlare con i ragazzi per capire le intenzioni di ognuno». Difficile pensare che la banda Spini non risponda presente alle parole del suo condottiero. È ancora vivo negli occhi e nel cuore il ricordo di un’avventura indimenticabile che ha coinvolto un intero paese. «Monastir per la prima volta si affaccia al calcio che conta. Vogliamo rimanere in questa dimensione in pianta stabile. L’obiettivo è chiaramente la salvezza, ma desideriamo raggiungerla il prima possibile per non soffrire e regalare così altre belle soddisfazioni ai nostri encomiabili tifosi".

Matteo Cabras

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