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Banco, un altro esame di russo

di Roberto Sanna
Banco, un altro esame di russo

Di scena al PalaSerradimigni l’Unics Kazan, squadra con tante stelle “italiane”

04 dicembre 2014
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SASSARI. In Euroleague per dimenticare. E per vivere un’altra serata di grande basket, contro una squadra ricca di stelle e milioni di euro. L’Unics Kazan molte stelle le ha prese dal basket italiano, una è anche transitata a Sassari: James White, The Flight, l’uomo copertina (anche più di Travis Diener, quell’anno) di una squadra che stupì tutti arrivando ai playoff da matricola e vincendo gara1 a Milano senza TD12. White è tornato altre volte da avversario (con Pesaro e Reggio Emilia), ha provato senza fortuna la carta dell’Nba (una stagione a consumare il fondoschiena sulla panchina dei New York Knicks), è tornato in Russia rimpinguare il conto in banca. Ritrovarlo oggi in Euroleague è un piacere, ed è anche la conferma che quella prima Dinamo aveva in sè un Dna di alto livello e queilampi non erano bluff.

Ferite aperte. Inutile girarci intorno, la doppia trasferta a Istanbul e Capo d’Orlando è andata male e ha riportato in Sardegna una squadra che deve immediatamente vincere e giocare bene. A Istanbul perdere ci stava ma non in quei termini, a Capo d’Orlando la sconfitta è stata accompagnata da mille recriminazioni. Ferite aperte che devono essere sanate da prove convincenti, soprattutto ora che i biancoblù affrontano un tris di altissimo livello: oggi Kazan, domenica Milano, venerdì il Real Madrid. Praticamente il top in Italia in Europa, anche a livello di budget: sicuramente la Dinamo in Italia è tra quelle che stanno meglio, ma le cifre pubblicate su Repubblica qualche giorno fa parlando di una quindicina di milioni per l’Armani e quasi trenta (28, per l’esattezza) per il Real, mentre la Dinamo viene accreditata di cinque. Fatti salvi i giusti rilievi sui risultati e la qualità del gioco e delle prestazioni, in certe situazioni si tratta davvero di andare a fare la guerra con le baionette contro eserciti armati di fucili e cannoni. Tornando alle ultime due sconfitte, è evidente che alcune cose non hanno funzionato. E che bisogna riprendere a viaggiare a pieno regime.

La partita. Difficilissima, tanto per cambiare. Il Banco all’andata rimediò una sonora legnata (-23), in più il Kazan da allora ha cambiato marcia grazie all’arrivo del nuovo allenatore. Con Pashutin in panchina i russi hanno battuto l’E$fes Istanbul e addirittura il Real Madrid in trasferta, rimettendosi in corsa per una qualificazione alle Top 16 che dopo il ko nel derby col Novgorod sembrava un miraggio. In questo momento la Dinamo è il classico ago della bilancia del girone e, giocando senza pressione psicologica, può giocare brutti scherzi a qualcuno. White, Jerrels, Langford e Sanikidze sono giocatori già conosciuti, ma all’andata a fare il vuoto è stato soprattutto il pivot D’or Fischer, che coi suoi 2,11 ha fatto la differenza sotto canestro dopo una prima parte nella quale la Dinamo aveva giocato alla pari. A dimostrazione che, anche stavolta, il ritmo sarà determinante e soprattutto bisognerà ripulire il gioco d’attacco dalle pause e dai momenti di confusione visti nelle scorse partite.

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