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Il Banco di Sardegna all’ultima chiamata

di Roberto Sanna
Il Banco di Sardegna all’ultima chiamata

I biancoblù cercano contro lo Zalgiris Kaunas il primo successo: se vincono restano in corsa per la qualificazione alle Top 16

14 novembre 2014
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SASSARI. Tutto in una notte, per tornare a galla nell’Euroleague e rimanere in corsa per un posto nelle Top 16. La clamorosa vittoria del Novgorod a Kazan nel derby russo ha rimesso totalmente in discussione la classifica, dimostrando che niente è scontato, il Banco non può permettersi di girare la boa dell’ultima di andata a zero punti se vuole partecipare al rush finale. Serve una vittoria, oggi contro lo Zalgiris Kaunas. Una squadra che ha perso solo col Real Madrid (per giunta sfiorando la vittoria) e non farà complimenti. Del resto, il livello della competizione è questo. E lo Zalgiris è un team veterano di questa competizione, nella quale ha quasi sempre raggiunto almeno il secondo turno.

Oggi o mai più. LaDinamo, invece, è una matricola e ha pagato pesantemente questa situazione. Ha anche pagato un girone tremendo, dove ha trovato due squadre russe e le ha pure dovute affrontare in trasferta una dopo l’altra. Il risultato è che quella di Sacchetti è l’unica squadra, fra tutte le 24, a non aver ancora vinto una partita e questo significa anche che se non vince nemmeno oggi rischia di dover disputare il girone di ritorno solo per l’onore. Battendo lo Zalgiris, oltre a ricevere una esagerata somministrazione di autostima, affiancherebbe Kazan e si porterebbe dietro Novgorod con la prospettiva di giocare la prossima settimana lo scontro diretto al PalaSerradimigni partendo dal -2 dell’andata. Nonostante tutto e con un po’ di fortuna, la Dinamo vincendo queste due partite in casa potrebbe ritrovarsi al quarto posto.

L’impresa. Quella che serve oggi. Dovesse battere lo Zalgiris, la Dinamo firmerebbe una delle vittorie col più alto coefficiente di difficoltà della sua storia. Stiamo parlando di una squadra storicamente abituata a competere a questo livello e quindi, anche al di là dei nomi, costruita e allenata per queste situazioni. Il Banco invece ha appena messo il naso nel piano più alto e ha costruito la squadra puntando molto anche sull’intuito e le sensazioni. Detto questo, lo Zalgiris ha una striscia aperta di tre vittorie di fila e in trasferta non si mette molti problemi: ha perso di 9 a Madrid e vinto di 3 a Istanbul.

La partita. La classica sfida tra due filosofie di gioco. Se a Madrid il Banco ha trovato una squadra con la quale aveva molto in comune, stavolta dovrà stare molto attento a non farsi travolgere nell’area colorata. Lo Zalgiris ha una batteria di lunghi imponente con Javtokas, Gudaitis, Jankunas e l’eterno Darius Songaila che sta chiudendo una carriera gloriosa con 18’ di media. Il Banco oggi deve cominciare a capire bene che cosa vuole fare e come. Ieri in conferenza stampa Meo Sacchetti ha difeso a spada tratta il gruppo ma ha anche messo le sue star davanti alla realtà: «Uno deve prendersi le responsabilità, l’altro coinvolgere di più i compagni» ha detto ed è facile pensare che si riferisse a Logan e Dyson. Le due guardie ancora devono entrare in sincronia ed è dal loro rendimento che dipende il ritmo della gara, mentre Rakim Sanders è un altro che alterna momenti importanti ad altri di grande abulia. Brooks è stato dichiarato ufficialmente recuperato, Todic doveva provare ieri ma sembrava un pro forma e anche Jack Devecchi a Cantù ha dato l’impressione di essere ormai a posto. Si respira l’aria delle grandi sfide, del resto è una partita di Euroleague contro lo Zalgiris Kaunas e per Sassari è davvero una serata di gala. Il resto deve farlo la Dinamo, chiamata a raggiungere vette mai sfiorate.

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