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«Abbiamo smesso di giocare troppo presto»

di Andrea Sini

La delusione di Meo Sacchetti: «Da metà del terzo quarto in poi non c’è stata più energia»

31 ottobre 2014
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SASSARI. Poca convinzione, poco gioco di squadra e una prestazione “passabile per poco più di metà gara. La Dinamo esce dal match di Kazan senza quasi accorgersene e nell’ultimo quarto finisce addirittura alla deriva. Meo Sacchetti analizza con la solita serenità la terza sconfitta in Eurolega. «Abbiamo giocato come dovevamo per una quindicina di minuti del primo tempo e i primi minuti dopo l’intervallo – dice il coach sassarese –. Poi a metà del terzo quarto la nostra energia è completamente finita. Loro sono una squadra molto più fisica di noi e quando giochi senza energia finisci per pagare».

La Dinamo aveva dimostrato di essere viva. Dopo i tentennamenti iniziali, Brooks e compagni erano riusciti a prendere in mano il match, restando anche a lungo in vantaggio. Poi all’improvviso la luce si è spenta. «Abbiamo sbagliato un paio di buoni tiri, abbiamo perso ritmo mentre loro l’hanno trovato – spiega l’allenatore della Dinamo –. In quel frangente il Kazan ha rotto l’equilibrio della partita e l’ha presa in pugno. Come spiego il break? Ripeto, non abbiamo trovato soluzioni facili per difendere. Loro hanno hanno cambiato passo, noi abbiamo sbagliato alcune opportunità abbastanza facili. A quel punto i nostri avversari con alcuni contropiedi hanno letteralmente preso in mano la partita».

La Dinamo è mancata soprattutto nel gioco di squadra. Quella di Kazan a tratti è sembrata una partita di playground, nella quale ogni giocatore giocava per sè, cercando gloria personale senza appoggiarsi sul gioco di squadra.

«Sì – risponde Meo Sacchetti –, nel primo tempo abbiamo portato la palla sotto e siamo riusciti a trovare ottimi tiri con la circolazione di palla. Mentre nel secondo tempo le cose sono cambiate in maniera evidente».

A quel punto i biancoblù si sono disuniti, pagando pesantemente dazio in difesa e costruendo azioni offensive troppo farraginose. «Siamo andati dentro ma senza trovare le soluzioni giuste – conclude il coach della Dinamo –, non abbiamo spinto abbastanza la palla ed è stato più complicato trovare la via del canestro».

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