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BASKET SERIE A

Il Banco si rituffa nell’inverno russo

Roberto Sanna
L'americano David Logan al tiro
L'americano David Logan al tiro

Euroleague: i biancoblù oggi in campo a Kazan contro una squadra ricca di stelle guidata dall’ex sassarese James White

30 ottobre 2014
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SASSARI La campagna di Euroleague nel duro inverno della Russia continua. E stavolta l’avversaria è quella più attrezzata, ricca, potente: l’Unics Kazan. Ieri il Banco è tornato sulle sue stesse tracce, seconda trasferta e secondo viaggio in Russia con un primo volo fino a Mosca una seconda prosecuzione a Kazan. Anche stavolta l’accoglienza è stata fredda, con aria di neve.

I biancoblù a Novgorod il freddo l’avevano trovato anche nel palazzetto, che di fatto era un impianto per l’hockey su ghiaccio adattato al basket e per di più con popolato da poco meno di duemila spettatori. L’arena di Kazan è sicuramente più funzionale, affollata e soprattutto l’Unics è un team di grande qualità.

Ne resterà una sola. Kazan e Dinamo sono le uniche due squadre del gruppo A senza nemmeno una vittoria. Chi perde oggi, insomma, resta da sola a zero punti e deve cominciare a guardarsi bene intorno per la corsa al quarto posto. Venerdì scorso l’Unics ha perso in casa contro il Real Madrid, trafitto da un tiro di Lull sulla sirena dopo che James White con una tripla aveva dato l’illusione del sorpasso definitivo. Il Banco, finora, ha dimostrato di poter reggere bene l’urto dell’Euroleague.

A Novgorod ha perso tra mille rimpianti, contro l’Efes Istanbul, pur cedendo alla fine, ha prodotto 40’ di basket di alto livello e di più proprio non poteva fare. Ora si trova di fronte alla prima trasferta importante, contro un team di campioni.

Il lungo viaggio. Non si può non pensare che questi lunghi viaggi non influiscano. Per fortuna siamo all’inizio della stagione, ma un roster lungo serve anche a questo. Due trasferte in Russia nel giro di 15 giorni non sono il massimo, anche perché poi la Dinamo è costretta ad allungare il soggiorno sulla penisola per timbrare il cartellino in campionato. Le squadre del nord di solito questo problema non lo hanno, possono rientrare in sede e muoversi in pullman.

La Dinamo invece ha inaugurato una settimana nella quale giocherà tre volte in trasferta andando su e giù per l’Europa e l’Italia sul triangolo Kazan-Roma-Madrid. Niente male, del resto sono cose che già si sapevano all’inizio. Casomai ritrovarsi con due squadre russe nel girone non è stato il massimo, sicuramente poteva andare meglio.

La partita. Difficilissima. Kazan ha investito tantissimo su questa stagione, dopo essere arrivata seconda in Eurocup (battuta in finale da Valencia) con Trinchieri in panchina. Quest’anno ha cercato, ottenuto e vinto il tabellone del Qualifying round, facendo nel frattempo incetta di stelle. Solo coi giocatori che hanno esperienza in Italia si può allestire un team da scudetto: Langford, Jerrels, Sanikidze, Zisis e White.

Mancano i lunghi e ci sono anche quelli: l’americano Fischer, 2,11, visto l’anno scorso in Eurocup col Bamberg, i russi Sokolov, 2,14, una carriera spesa tra Cska e Unics,il veterano greco Kaimakoglou. Il Banco, che senza Cusin è ancora più piccolo, non ha altra scelta che correre e pressare. Troverà una squadra avvelenata per la sconfitta col Real e per il fatto di essere ancora a zero punti, dovrà avere ancora più motivazioni per aggredire la partita e, soprattutto, mantenere la concentrazione perché gente come White e Langford punisce qualsiasi distrazione.

Tenendo presente che, nella corsa alle Top 16, una vittoria in trasferta vale il triplo. In un piano gara fatto di corsa e aggressività, l’assenza di Jack Devecchi conta anche più di quella di Cusin. Il Ministro della difesa, infortunatosi dieci giorni fa a Pistoia, ha trascorso anche questa settimana a fare terapia e riposo, è partito col gruppo ma quasi certamente oggi non giocherà. Verrà costantemente monitorato, sperando magari di riuscire a schierarlo nelle partite successive.

Con Sanders in quintetto, il suo cambio degli esterni sarà quindi ancora Brian Sacchetti, con l’opzione dei tre “piccolissimi” (Sosa, Logan e Dyson) da non trascurare, anche se non certo utilizzabile per un periodo di tempo eccessivamente lungo.

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