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«La mia vittoria più bella e ora voglio il Mondiale»

«La mia vittoria più bella e ora voglio il Mondiale»

Il trionfatore della Grand Boucle: ho costruito questo successo giorno per giorno Per un risultato così serve l’aiuto di tutti, e te ne accorgi strada facendo

28 luglio 2014
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PARIGI. «Avevo detto nei giorni scorsi che nessuna gioia per una vittoria poteva essere paragonabile a quello che si prova sugli Champs-Elysee. Essere qui oggi è ancora più bello di quanto potessi immaginare». Lo ha detto Vincenzo Nibali nel suo discorso sul podio del Tour de France sugli Champs-Elysee a Parigi. «Ho costruito la vittoria giorno per giorno, da lontano: quando con la squadra abbiamo deciso che questo era l’obiettivo della stagione. Quando si conquista un obiettivo del genere non si è da soli, te ne accorgi strada facendo», ha aggiunto la maglia gialla. «Ringrazio tutti quelli che mi hanno voluto nel team Astana. Un successo che dedico al team, allo staff e alla mia famiglia: a mia moglie Rachele, mia figlia Emma e ai miei genitori», ha concluso Nibali. Per poi rigraziare tutti: «Merci Tour, merci a tutti i francesi e merci a tout le monde», e scoppiare in lacrime quando sente l’inno di Mameli.

«È un’emozione forte, non riesco ad esternarlo ma ho dovuto davvero trattenere il fiato. Una sensazione speciale, irripetibile: ho vinto il Tour de France, ora posso recuperare le energie perchè sono stanco»ha detto poi Vincenzo Nibali parlando ai microfoni della Rai dopo il trionfo al Tour de France. «Una fatica grande, abbiamo lavorato duramente. Non è facile arrivare fino alla fine per così tanti giorni», ha aggiunto il campione siciliano. «Sono amato in tutta Italia e non solo, le persone sono tantissime e ho visto sventolare tantissimi tricolori. Sonop davvero contento», ha dichiarato ancora lo squalo dello Stretto. «Un cammino lungo, devo ringraziare tutti a partire da chi mi è stato vicino nei momenti difficili. Ora riposerò, per ripartire da zero per nuovi obiettivi e altri successi. Sono sempre le corse a tappe, ma anche le grandi classsiche e il Mondiale», ha concluso

Un trionfo eccezionale di un atleta e un uomo normale: si può riassumere così la grande impresa di Vincenzo Nibali, il settimo italiano a vincere il Tour de France. Un successo che è il coronamento di una carriera che ha visto il campione siciliano crescere e migliorarsi di anno in anno e non arrivare alla vittoria all’improvviso come accaduto troppo spesso negli anni scorsi. La vittoria nella Grand Bouclefa entrare Nibali di diritto nei grandi del ciclismo mondiale, entrando nel ristretto club di corridori capaci di vincere almeno una volta in carriera Tour, Giro d’Italia e Vuelta di Spagna.

Il siciliano va a fare compagnia a fuoriclasse del passato e del presente come Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador. Nato a Messina il 14 novembre 1984 è soprannominato “lo squalo dello stretto” per il suo stile di corridore d’attacco, sempre alla ricerca della vittoria fin dalle categorie dilettanti. Cresciuto ciclisticamente in Toscana, dove arriva a soli 15 anni, la sua è una parabola che lo porta prima a essere ’lo scudierò di Ivan Basso e poi a diventarne l’erede come uomo da grandi corse a tappe. Arriva così la vittoria nella Vuelta nel 2010 e al Giro d’Italia nel 2013. Nel 2012 il podio al Tour de France alle spalle di Bradley Wiggins e Chris Froome fa crescere la consapevolezza di poter puntare anche alla vittoria finale della Grand Boucle. Arriva così la decisione di lasciare la Cannondale, la squadra dei primi trionfi, per sposare il progetto della Astana. Quest’anno Nibali inizia la stagione con un solo grande obiettivo in testa: vincere il Tour de France.

Missione compiuta per lo squalo. Che ora ha già un altro obiettivo nel mirino.

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