La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Dinamo

«Competenza e simpatia, l’Europa ci ha adottato»

di Mario Carta
«Competenza e simpatia, l’Europa ci ha adottato»

Il team manager Luigi Peruzzu racconta lo storico ingresso del Banco in Eurolega. «Anche la squadra è pronta, ricca di prime scelte. Presto saremo al completo»

14 luglio 2014
5 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Dieci dodicesimi della rosa completati, pivot e ala piccola da firmare ma proprio non c’è fretta. Coach Meo Sacchetti e il ds Federico Pasquini hanno i nomi giusti, stanno seguendo con attenzione la Summer League Nba negli Stati Uniti e completeranno il roster – in pieno accordo con il presidente Stefano Sardara –, prima del raduno, fissato come al solito a ridosso di Ferragosto.

La Dinamo Banco di Sardegna continua sulla sua strada che non prevede curve né retromarce. Solo naturali saliscendi, fisiologici e con pendenze neanche eccessive, come è inevitabile nel corso di stagioni che con il trascorrere del tempo si fanno insieme sempre più ricche, lunghe, impegnative e cariche di soddisfazioni. Nel diario biancoblù 2013/2014 spiccano su tutti un paio di segnalibro su tutti, primo per la Coppa Italia e il secondo per l’approdo in Eurolega, ma non vanno dimenticati i playoff centrati per l’ennesima volta da quando la formazione sassarese è in serie A, e quei piccoli successi che nessuno sbandiera ma che contribuiscono a fare della Dinamo Sassari quello che è ora: una squadra vincente e rispettata, una società affidabile che ha conquistato una solida credibilità anche oltre i confini nazionali, un pubblico competente ed entusiasta quanto corretto. La somma di queste voci vuol dire Eurolega, per la prima volta nella storia dell’isola.

A spiegare la nuova dimensione della Dinamo è Luigi Peruzzu, team manager e addetto alle relazioni esterne. Uomo dietro le quinte, secondo a nessuno, sempre il primo da consultare quando nella società biancoblù si parla di organizzzione. Era lui l’uomo della Dinamo a Barcellona la settimana che ha preceduto il sorteggio, al le riunioni preliminari, è lui che curerà l’adattamento della Dinamo alla nuova realtà.

Cosa vuol dire Eurolega per la Dinamo?

«Abbiamo fatto per due anni l’Eurocup ed è stato un banco di prova importante. Abbiamo viaggiato e ci siamo cofrontati con realtà di alto livello come Zagabria, squadre tedesche e turche, abbiamo assaporato l’Europa ma ora siamo su un livello più alto. E’ scontato quando si parla delle migliori 24 del Continente. Se fino all’anno scorso giocavamo già a un livello altissimo ora parliamo di Real Madrid e Istanbul».

Prime sensazioni?

«Ho partecipato alle riunioni preliminari a Barcellona ed è stata un’incredibile dimostrazione di capacità organizzativa. Tutto è curato nei dettagli, niente è lasciato al caso. Si è parlato di uffici stampa, di marketing, di ticketing. C’è un riferimento per ogni aspetto».

La Dinamo è pronta?

«Direi di sì, e queste riunioni, riunioni vere da 12 ore di fila ciascuna, sono state preziose. Abbiamo spulciato ogni aspetto, dal sito internet ai rapporti con i media, i social network, si è parlato di conferenze stampa prima e dopo le partite, di cosa si fa durante l’intervallo delle gare, di tutto insomma».

Cosa manca ancora a Sassari?

«Siamo pronti, e dove non lo siamo ci stiamo adeguando. L’asticella rispetto al passato si è alzata ulteriormente ma il tempo per provvedere c’è e non siamo preoccupati. Sapevamo gà da prima che avremmo dovuto migliorare in qualcosa?

Tipo?

«Per il palazzetto, ad esempio non ci sono problemi. Solo cose minime, adeguamenti agli standard dell’Eurolega per una struttura che ha oltre 30 anni ma che ha retto alla grande in Eurocup. Per tribuna stampa e e sala stampa in linea di massima siamo al passo, i requisiti sonori sono rispettati, si è parlato di un ampliamento ma non certo per questa stagione».

Come è stata accolta la Dinamo dalle veterane?

«Molto bene, con grande cordialità e simpatia. Abbiamo fatto in modo di essere benvoluti lavorando bene negli scorsi anni. L’ammissione della Dinamo a questo livello non nasce dalla vittoria del campionato o dal successo nel girone di qualificazione ma dai presupposti costruiti grazie alla presentazione che abbiamo saputo costruire nei confronti delle squadre avversarie e degli arbitri nell’Eurocup, sostanzialmente gestita dalle stesse persone dell’Eurolega, che è la serie A delle competizioni europee. Nei nostri due anni di Eurocup ci siamo dimostrati umili e ospitali, il nostro tentativo di ben figurare ha dato i suoi frutti. Non siamo in Eurolega perché siamo belli ma perché stato apprezzato il lavoro della società e anche il pubblico è stato importante, partecipativo ma mai oltre le righe. Per gli arbitri e per la elevisione Sassari è un bello spettacolo, vogliono palazzetti pieni ma corretti e anche le amichevoli di livello europeo nei vari precampionati sono state preziose».

Adesso serve la squadra.

«Mi sembra che anche sotto questo aspetto ci siamo. Fra le squadre della serie A, a parte Milano che è già ad altissimo livello, noi siamo a buon punto. Mancano due tasselli ma siamo più che soddisfatti degli arrivi, sono tutte prime scelte. Erano i giocatori che cercavamo in prima battuta, vuol dire che anche giocatori e procuratori riconoscono Sassari come una piazza importante. Un esempio? Dyson era molto corteggiato, sogna la Nba e ci sta provando, ma ha scelto Sassari».

L’Eurolega cambierà qualcosa dal punto di vista organizzativo?

«Non molto. Alla Dinamo ciascuno ha già il suo ruolo, la società è strutturata, Dinamo Store e Dinamo Travel vanno da sole e il coordinamento è ottimale».

Si giocherà molto il lunedì, in campionato.

«Perché in Eurolega si va in campo il giovedì o il venerdì. Dipenderà anche da dove saremo in trasferta ma sono sicuro che i tifosi si abitueranno volentieri, dopotutto giocheremo il lunedì perché tre giorni prima hanno potuto vedere il Real Madrid. E farà qualche sacrificio anche la squadra: sparirà il giorno di riposo».

Gli abbonamenti?

«Ci stiamo lavorando ma mancano ancora alcuni dettagli, per esempio non sappiamo quanti posti dovremo lasciare agli ospiti, e come dev’essere il settore loro riservato. Ma a giorni definiremo tutto, prezzi compresi».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative