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I circoli programmano il futuro della vela latina in Sardegna

PORTO TORRES. Si è tenuto nei giorni scorsi a Porto Torres il secondo incontro dedicato a discutere e verificare le prospettive di rilancio della vela latina. Presenti i rappresentanti dell'AssoVeLa,...

14 maggio 2014
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PORTO TORRES. Si è tenuto nei giorni scorsi a Porto Torres il secondo incontro dedicato a discutere e verificare le prospettive di rilancio della vela latina. Presenti i rappresentanti dell'AssoVeLa, che ha organizzato il simposio “Vela Latina: Quale futuro?”, e delle marinerie di Alghero, Castelsardo, Olbia, Stintino e del Sulcis. Molti gli argomenti toccati dopo l'introduzione di Lorenzo Nuvoli, segretario dell’AssoVeLa, che ha detto: «Siamo qui perché ci sentiamo responsabili nei confronti della storia che queste barche rappresentano, per ritrovare uno spirito comune, convinti che il mare debba unire, non dividere». Si è parlato di adottare un unico regolamento, valido per tutte gli eventi dedicati a questo armo velico che, proprio in Sardegna, ha conosciuto una nuova vita. E ci si è detti, in modo franco, che la forte flessione di partecipazione alle manifestazioni ha ragioni diverse, sottolineando gli errori passati e i fattori che hanno comportato un calo di interesse ed entusiasmo. Passando poi ai buoni propositi per il futuro.

Dalla necessità di favorire la partecipazione delle barche e, soprattutto, degli equipaggi, rendendo semplice e meno “burocraticamente” disciplinata la possibilità di salire a bordo. All’auspicio di organizzare piuttosto dei raduni, invece di regate dure e pure, ospitando anche competizioni regolarmente disciplinate, ma insieme delle più rilassate veleggiate, che abbiano magari una classifica finale, senza però indulgere negli eccessi agonistici. Rendendole invece vivaci con formule sperimentate, ad esempio utilizzando il sistema delle sfide individuali tra due o più barche, con in palio premi concordati tra le parti. È stato sottolineato il bisogno di dare agli eventi un profilo culturale, storico ed estetico, curando questi aspetti per renderli interessanti anche a chi non direttamente coinvolto, a chi visita l’isola.

Tra i problemi individuati l'eccesso di manifestazioni, in passato segno di buona salute, oggi quasi una zavorra. E si è parlato di investire energie collettive e risorse su due eventi significativi per stagione, fermo restando che le realtà locali potranno continuare ad organizzare manifestazioni ormai consolidate. Infine ci si è posti il problema di coinvolgere i giovani, interessando le scuole, come già accade nel Sulcis, e l'Università. Prendendo esempio da manifestazioni veliche dedicate a barche di altro tipo, come il campionato Vento de l'Alguer. La voglia di “dare una spinta” alla vela latina c'è. Ora è il tempo del fare.

Antonio Mannu

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