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Cagliari troppo rilassato il Napoli non trova ostacoli

di Roberto Muretto
Cagliari troppo rilassato il Napoli non trova ostacoli

Stadio blindato ma clima di festa a Napoli, dove il match si svolge senza tensioni. I padroni di casa liquidano i rossoblù con le reti di Mertens, Pandev e Dzemaili

07 maggio 2014
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INVIATO A NAPOLI. Uno stadio blindato. Un quartiere (Fuorigrotta) sotto assedio. Sembrava quasi di essere in una caserma e non in un luogo dove si svolge uno spettacolo. Ma all'interno del San Paolo si è respirato un clima di festa. Senza eccessi. Un pubblico esemplare ha fatto da cornice alla partita. Tanti i bambini sulle tribune e un solo striscione esposto dai tifosi: Ciro tieni duro, riferito al tifoso azzurro che lotta tra la vita e la morte dopo i fattacci di Roma. Il Napoli liquida il Cagliari come una pratica di ordinaria amministrazione. Dopo un avvio in sordina, agli azzurri è bastato accelerare per travolgere i rossoblù. Prima un rigore trasformato da Mertens e dopo un gol di Pandev hanno messo in ghiaccio la gara. E nella ripresa la squadra di Benitez ha dilagato. Ha sbagliato un rigore con Hamsiik (fallo di Silvestri, espulso, su Pandev), poi Dzemaili ha fatto tris. E se il passivo non è stato più pesante è solo una casualità. Pulga aveva detto che la sua squadra aveva molti stimoli, ieri non si sono visti. Ma con la salvezza in tasca questa sconfitta non fa male, anche se il passivo è pesantissimo.

Le scelte. Non ci sono sorprese nella formazione del Cagliari. Con tanti assenti (sono sette), Pulga deve fare di necessità virtù. In porta è confermato Silvestri. In difesa torna Murru che si riprende la corsia di sinistra, mentre in attacco c'è Ibarbo con Sau e Ibraimi. Un " tridente vero perché il macedone gioca sulla stessa linea degli attaccanti. Nel Napoli, che si schiera col 4-2-3-1, Benitez inserisce Mesto e Britos in difesa, piazza Inler e Dzemaili a fare da scudo a Reina, con Mertens e Callejon larghi sulle corsie, Hamsik, libero di muoversi tra le linee per non dare punti di riferimento, alle spalle dell'unica punta Pandev. Higuain non è tra i convocati, Insigne, beniamino locale, si accomoda in panchina.

Piccolo trotto. Dopo una fiammata iniziale degli azzurri, il ritmo della gara è compassato. Le due squadre fanno girare molto la palla ma non trovano mai la profondità. Il Cagliari non ha nessuna intenzione di alzare il tono agonistico della gara e si adegua. Il San Paolo segue in un silenzio quasi religioso. I rossoblù mostrano buona personalità, i tre centrocampisti si stringono molto e chiudono tutti gli spazi. Ibarbo e Ibraimi si abbassano per dare manforte a Murru e Pisano che se la devono vedere con due velocisti come Callejon e Mertens.

Accelerazione. Intorno alla mezzora il Napoli si sveglia. Silvestri, con l'aiuto della traversa, dice no a Dzemaili e si ripete poco dopo sullo stesso centrocampista. Passano pochi secondi e Pisano salva sulla linea il colpo di testa di Fernandez . E' un assedio. Conti (ammonito, salterà il Chievo) stende in area Pandev, l'arbitro indica il dischetto. Mertens trasforma. Il Cagliari fa fatica ad avvicinarsi alla porta di Reina e le poche volte che riesce a ripartire in velocità sbaglia sempre l'ultimo passaggio. Il Napoli raddoppia nel finale di tempo con Pandev. La difesa del Cagliari gioca alle belle statuine.

Passerella azzurra. Ti aspetti una reazione del Cagliari, che non arriva. Anzi il Napoli dilaga. Prima Hamsik sbaglia un rigore concesso per un fallo di Silvestri (espulso, dentro Avramov per Ibraimi) su Pandev, ma subito dopo Dzemaili affonda nel burro e sigla la terza rete. Per il Cagliari è notte fonda. Con i rossoblù in dieci, fuori Sau, dentro Avelar , che fa l'esterno alto di sinistra. Ma la partita è finita da un pezzo. Gli ultimi 25' sono quasi una sofferenza nella speranza che il passivo non diventi ancora più pesante. Il Napoli è più forte del Cagliari, ma ieri la squadra sarda non ha fatto una bella figura. Cellino direbbe: abbiamo fatto i camerieri degli azzurri. E questa non avrebbe tutti i torti.

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