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«A Siena voglio una squadra da playoff»

«A Siena voglio una squadra da playoff»

Serie A di basket: il coach del Banco di Sardegna Meo Sacchetti chiede ai suoi uomini un cambio di marcia immediato

05 aprile 2014
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SASSARI. Meo Sacchetti è già nei playoff, ora tocca al resto della squadra adeguarsi. Il coach del Banco di Sardegna ha poca voglia di scherzare alla vigilia del match di Siena, la prima delle cinque partite che vedranno i biancoblù impegnati sempre contro team di prima fascia. Cinque partite che chiuderanno la regular season e spalancheranno le porte della post-season e l’impressione è che Sacchetti, dopo venticinque partite di campionato, tre turni di Eurocup e una Final Eight vinta, ancora non abbia tra le mani la squadra che avrebbe voluto. Non come qualità, ma come mentalità. E pur essendo la Dinamo una bomba pronta a esplodere in qualsiasi momento, non era questo l’obiettivo. Dopo l’esperienza dello scorso anno e un mercato di alta qualità, probabilmente l’obiettivo, al di là della classifica, era avere certezze e non ricoprire ancora il ruolo di mina vagante. Meo Sacchetti invece da questo punto di vista lancia un messaggio chiaro: domenica vuole vedere una squadra carica come se fossero i playoff, perché le altre lo saranno. E ormai non è più tempo di rimandare.

Coach, una partita che per voi è importante sotto tanti punti di vista.

«Da adesso non ci si può tirare indietro. Giocheremo cinque partite molto simili ai playoff, molto toste, contro squadre forti. E la mentalità e l’intensità dovranno essere quelle».

La stessa mentalità vista nella finale di Coppa Italia proprio contro la Montepaschi?

«Quella e anche altre partite giocate quest’anno. Non ci possono essere sbalzi di rendimento come quelli contro Montegranaro e non possiamo avere nemmeno l’approccio che abbiamo avuto a Reggio Emilia. Se dovessi vedere una cosa di questo genere anche a Siena, a prescindere dal risultato della partita, rimarrei molto deluso».

In settimana avete parlato anche di queste cose.

«Il problema è che avevamo parlato anche altre volte. Non possiamo più permetterci di accenderci e spegnerci durante una stessa gara. Soprattutto, non possiamo pensare di avere ancora un atteggiamento sbagliato, stare con la testa per aria pensando che quando arriveranno i playoff improvvisamente cambieremo tutto e saremo pronti per quel clima. I playoff sono adesso, voglio vedere già a Siena una squadra determinata e concentrata. Non possiamo più rimandare».

A proposito di Siena, se ne sentono di tutti i colori ma l’unica certezza è che la squadra è sempre di primo livello e bisognerà ancora farci i conti.

«Stiamo parlando di una squadra e di una società che, a forza di vincere, ha nel dna determinate caratteristiche. E anche quest’anno sta giocando alla grande in una situazione difficile, dove si dicono tante cose. Loro sono sempre lì e sono un’ottima squadra».

Parlando della partita, all’andata vinsero tenendovi a 60 punti.

«Senza offesa per nessuno, io quella partita non la vorrei prendere in considerazione perché il clima era veramente particolare».

Cambiamo prospettiva allora: siamo sempre alla sfida tra il migliore attacco contro una delle migliori difese.

«Sicuramente è così. Però la partita della Final Eight, per esempio, ha fatto vedere che possiamo anche difendere e aumentare l’intensità. Io mi aspetto subito un incremento della nostra intensità di gioco, non vorrei essere ripetitivo ma non vorrei vedere un atteggiamento del tipo “adesso arrivano i playoff e vediamo...”. Certe cose voglio vederle subito».

A livello fisico come state?

«Abbiamo qualche problema, sicuramente. Jack Devecchi è out e anche Travis Diener è fermo, vediamo se domenica sarà il caso di farlo giocare. Però non voglio nascondermi dietro questo, sono situazione che nell’arco di un campionato capitano a tutte le squadre e noi abbiamo un roster lungo. Siena, all’andata, è venuta a Sassari senza Hunter e con Hackett che era appena andato via e ha giocato la sua partita. Niente scuse, quindi, abbiamo un roster lungo, non con cinque giocatori».

Sta pensando a una posizione ideale per i playoff?

«No. Perché non è nella mia mentalità e poi perché non è che siamo nella situazione per cui possiamo garantirci una posizione, non possiamo gestire nulla e dipende anche dai risultati delle altre. Dobbiamo vincere più partite possibile e vedere che cosa succede».

Roberto Sanna

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