La Nuova Sardegna

Sassari

Auto elettriche, 20 milioni per le colonnine di ricarica nelle strade sarde  

Auto elettriche, 20 milioni per le colonnine di ricarica nelle strade sarde  

Fondi da Regione ed Europa per agevolare l’uso dei veicoli a batteria

21 giugno 2017
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CAGLIARI. Prezzi stracciati: appena cinque euro da Sassari a Cagliari, sono 220 chilometri, altrettanti per il ritorno. Con un’auto elettrica il viaggio alla fine costerà meno di una doppia, abbondante colazione al bar, contro gli almeno 40 euro di benzina, qualcosa in meno se il motore è diesel. Con una certezza in più: sulla Carlo Felice, nel 2020, la batteria potrà essere ricaricata in ognuna delle future cinque colonnine, distanti 50 chilometri una dall’altra, basterà attaccare la spina per ripartire dopo qualche minuto verso la meta. Lo stesso sarà possibile sulla 131 dcn Nuoro-Olbia e la statale 130 direzione Sulcis. Servirà soprattutto a ridurre le emissioni di anidride carbonica fino a rendere ancora più green la Sardegna. È questa la notizia racchiusa in una delle pagine del primo Piano regionale per la mobilità elettrica.

Il finanziamento è stato deciso e approvato dalla giunta: 15 milioni arriveranno dalla cassaforte del Patto per la Sardegna, più altri 5 dai fondi europei. La quota più importante dell’investimento sarà destinata a installare 650 stazioni di ricarica da un capo all’altro della Sardegna. Il bando sarà pubblicato entro l’anno e prevede anche la gestione delle colonnine, per garantire alla fine la copertura di oltre la metà dei residenti in Sardegna, con il coinvolgimento nel progetto della Città metropolitana di Cagliari, delle reti urbane di Sassari, Olbia, Oristano e Nuoro, che da sole producono il 75% degli spostamenti quotidiani.

Cinque dei 15 milioni saranno destinati invece alle imprese, in particolare alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, il cosiddetto ultimo miglio, mentre per il momento non sono previsti incentivi diretti ai privati che acquisteranno l’auto elettrica o ibrida. Infine parte del finanziamento riguarda La Maddalena (subito a disposizione 600mila euro), Carloforte, Sant’Antioco e l’Asinara: la Regione le vuole trasformare molto prima del 2020 in isole dove un domani dovranno viaggiare solo auto e pullman elettrici.

«Vogliamo ridurre in fretta – ha detto il governatore Francesco Pigliaru – le emissioni di Co2. L’Europa s’è posta l’obiettivo di un taglio del 30% entro il 2030, le Regioni d’Europa sono andate oltre e puntano al 40-50. In Sardegna, dal 1990 al 2014, siamo già al 20 e quindi non siamo lontani dall’obiettivo. Dobbiamo crederci, per dare un’immagine sempre più attenta all’ambiente e alla salute».

A tracciare il Piano che coprirà le lunghe percorrenze, compresa la mappa delle colonnine, è stato il dipartimento di energia elettrica dell’università di Cagliari, e in particolare il gruppo coordinato da Alfonso Damiano: «Abbiamo puntato – dice – a coprire le aree più popolate per incidere da subito sulle emissioni causate dal consumo dei carburanti tradizionali e siamo riusciti a mettere insieme un progetto di infrastrutture diffuso e credibile». L’assessora all’industria Maria Grazia Piras: «Il Piano è un passo importante verso mobilità elettrica in Sardegna e sviluppo sostenibile. Avevamo preso un impegno, l’abbiamo mantenuto e ora comincia una sfida entusiasmante. Vogliamo far arrivare sempre più turisti senza auto al seguito, per poi dar loro la possibilità di noleggiare mezzi elettrici a prezzi accettabili».

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