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Il consiglio comunale unito chiede fondi per la siccità

Il consiglio comunale unito chiede fondi per la siccità

LAERRU. È una decisione che, a Laerru almeno, non ha tanti precedenti. L’intero consiglio comunale ha deciso di rivolgersi alla Regione per chiedere lo stato di calamità naturale. Sindaco, assessori...

15 giugno 2017
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LAERRU. È una decisione che, a Laerru almeno, non ha tanti precedenti. L’intero consiglio comunale ha deciso di rivolgersi alla Regione per chiedere lo stato di calamità naturale. Sindaco, assessori e consiglieri hanno adottato una delibera per formalizzare la richiesta che, va comunque detto, non ha ancora ricevuto risposta. La richiesta degli amministratori laerresi nasce dalla preoccupazione per il perdurare della siccità che sta letteralmente mettendo in ginocchio gli allevatori del territorio. «L’inverno scorso - dichiara il sindaco Pietro Moro - passerà alla storia come uno dei meno piovosi da circa 200 anni, con registrazioni delle precipitazioni del 90% in meno rispetto alla media. Possiamo quindi ben pensare che per le nostre campagne e per i nostri allevatori sia stata un’annata disastrosa, ancora non conclusa. La peggiore in assoluto se si pensa che nell’autunno passato e in primavera le piogge sono state scarsissime, un’annata pessima che ha messo in ginocchio le aziende agricole e in particolare i cerealicoltori che nella maggior parte dei casi hanno dovuto rinunciare al raccolto». Nelle parole del sindaco si coglie la preoccupazione per gli effetti che a catena si registreranno anche in altri comparti. «La scarsissima crescita dell’erba in primavera - dichiara Moro - ha condizionato sia la produzione in termini di quantità che la qualità del latte. Le temperature in tutto questo tempo sono state al di sopra della media rispetto all’ultimo ventennio, e così l’erba nelle campagne a fine aprile era già secca. Presumo che quest’anno gli operatori del settore agricolo saranno costretti ad acquistare foraggio e mangimi e i prezzi tenderanno a lievitare enormemente». Per alleviare il disagio di agricoltori e allevatori è stato messo a disposizione di questi il pozzo comunale. Lo stesso Moro ha fatto altrettanto con un pozzo di sua proprietà. Interventi generosi, ma non risolutivi. «Ecco perché - sostiene Moro - spero che gli enti preposti valutino in tempi brevi le richieste dei vari territori dell’isola». (g.pu.)

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