La Nuova Sardegna

Sassari

La chiesa di Erula avrà finalmente il suo campanile

di Giuseppe Pulina
La chiesa di Erula avrà finalmente il suo campanile

Il progetto nato in collaborazione fra curia ed enti pubblici Il costo complessivo dell’opera è di circa 70mila euro

04 maggio 2017
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ERULA. Sono stati avviati i lavori di realizzazione del campanile della chiesa parrocchiale di Erula. Un vero evento per gli abitanti di questo piccolo centro della Sardegna interna che segna un po’ il confine tra Anglona e Gallura. Erula è, infatti, forse l’unico paese della Sardegna (o uno dei pochi, almeno), dove, all’interno dell’abitato, non svetti un campanile di chiesa. Un’eccezione alla quale si sta ponendo rimedio con l’intervento della giunta guidata da Antonello Pileri, ormai prossima al bilancio di fine mandato. Uno degli obiettivi che la giunta si era posta riguardava proprio gli interventi sugli edifici di culto che verranno portati a termine entro l’anno in corso Il costo complessivo degli interventi che riguardano la torre campanaria ammonta a 70mila euro. Questa nasce addossata alla parete laterale della chiesa parrocchiale, nella centralissima piazza Giovanni XIII. Si tratta di una struttura a pianta quadrata, alta 12 metri, con in cima un moderno sistema di campane, rivestita all’esterno da una serie di blocchi bocciardati di colore bianco cristallino. Questo intervento va a integrarsi in realtà con quello per l’ampliamento della parrocchiale iniziato nel 2005. La soddisfazione del sindaco rispecchia quella dei suoi compaesani. Sino a una decina di anni fa, Erula poteva disporre di un solo edificio di culto agibile (l’altra chiesa è in fase di completamento), concepito con piccola navata e una capienza di 80 posti a sedere. Alle dimensioni ridotte si sommava così l’assenza di un campanile. I progettisti sono stati individuati con il criterio della continuità stilistica e architettonica. I lavori del campanile, affidati all’impresa “Sanna Vittore” di Ozieri, sono, infatti, opera dello stesso team (l’architetto Giorgia Marras e l’ingegnere Pietro Brundu) che aveva già ideato il precedente restyling e l’ampliamento dei volumi della chiesa. «Tutto questo – dichiara Pileri – è diventato possibile grazie a quanti si sono prodigati per l’ottenimento delle autorizzazioni, dai collaboratori, al vescovo Sanguinetti, ai parroci locali, padre Emanuele e don Appolinare, a don Francesco Tamponi, che ha seguito con la consueta competenza tecnica tutto l’iter progettuale e il confezionamento dei necessari nullaosta delle Soprintendenze».

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