La Nuova Sardegna

Sassari

Monumenti aperti

Semestene mette in mostra le sue bellezze

SEMESTENE. Domani, sabato 29 e domenica 30 anche il piccolo e bel centro di Semestene partecipa con entusiasmo, presentando la bellezza e preziosità archeologica storica dei suoi stupendi monumenti,...

28 aprile 2017
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SEMESTENE. Domani, sabato 29 e domenica 30 anche il piccolo e bel centro di Semestene partecipa con entusiasmo, presentando la bellezza e preziosità archeologica storica dei suoi stupendi monumenti, alla XXI edizione di Monumenti aperti. «Per noi partecipare alla manifestazione è motivo di grande gioia e speranza – hanno scritto sul libretto di presentazione il sindaco Stefano Sotgiu e il vice Antonella Buda – è un'occasione storica che ci aiuta a guardare con più coraggio al presente e più speranza al futuro, perché crediamo fortemente che Semestene e il suo territorio, insieme a tutti i piccoli centri della Sardegna, debba continuare a custodire la propria storia, la propria identità, il suo grande patrimonio da trasmettere alle future generazioni».

Tutto il paese è coinvolto nell’iniziativa che lo riporta all’attenzione di una folla di appassionati cultori dell’arte, della storia, dell’archeologia, dei monumenti e ricordi più importanti e significativi di un’antica civiltà che vi ha lasciato abbondantemente tracce chiare e facilmente leggibili. La bellezza della chiesa romanica di Trullas, costruita nel X secolo e ricostruita all’inizio del XII secolo, che costituisce uno degli ultimi esempi in Sardegna di chiesa bizantina con pianta a croce greca, ed il monastro edificato intorno ala struttura primaria, recentemente oggetto di un’interessante campagna di scavi, riporta alla luce un largo e fondamentale tratto di storia del territorio trascritta e leggibile proprio nel noto “Condaghe di San Nicola di Trullas, o Truddas”, un documento con il quale i camaldolesi hanno tramandato numerose informazioni sulla società e sull’economia del tempo e che aiuta gli studiosi anche alla ricostruzione di avvenimenti storici di interesse non solo territoriale.

Domenica, dalle 10, sarà possibile visitare anche il nuraghe Iscolca, un nuraghe trilobato, situato al centro di un insediamento costituito da capanne di diverse dimensioni. Di notevole interesse architettonico è la chiesa parrocchiale, intitolata a San Giorgio martire, edificata ai primi del 1600 (1612-1633) con la riedificazione su un primo impianto risalente al XII secolo e che presenta all'interno «un’ala mono navata completata da un'abside a pianta rettangolare con volta a botte lunettata». (e.m.)

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