La Nuova Sardegna

Sassari

Parassita delle sugherete disinfestazione in ritardo

di Elena Corveddu
Parassita delle sugherete disinfestazione in ritardo

Le larve di una farfalla distruggono foglie e gemme delle querce e dei lecci A rischio le produzioni di Logudoro, Goceano, Monte Acuto e Anglona

25 aprile 2017
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BONO. «Potrebbe essere già troppo tardi per la lotta al lepidottero Lymantria dispar, il killer delle sugherete che ha attaccato i territori di Logudoro, Goceano, Anglona e Monte Acuto».

Con queste parole il consigliere regionale di Sinistra per la democrazia e progresso Daniele Cocco ricorda, con una interrogazione rivolta all’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano e al neo assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria, che proprio nei mesi di aprile e maggio le piccole larve escono dal guscio e distruggono rapidamente tutte le foglie e gemme delle querce da sughero, delle querce e dei lecci.

Nella finanziaria 2017, al fine di garantire la gestione da parte dell’assessorato delle attività di prevenzione fitosanitaria e di lotta contro gli insetti nocivi, sono stati impegnati due milioni di euro. Tra questi anche l’integrazione di 600 mila euro, per l’anno in corso, grazie a un emendamento del consigliere Piermario Manca del Partito dei sardi.

«Se non si procederà subito con l’opera di disinfestazione questi soldi saranno inutili – ha sottolineato Cocco. –. Il patrimonio boschivo delle querce da sughero, delle querce e dei lecci da decenni viene gravemente danneggiato dai lepidotteri defogliatori, rappresentati soprattutto dalla Lymantria dispar, con gravi danni all’economia di questi territori. Inoltre, le piante aggredite dai lepidotteri diventano del tutto inservibili e questo causa ingenti danni al nostro patrimonio in quelle aree in cui si concentra la maggior parte delle imprese che lavorano il sughero».

I disagi che i sugherifici devono affrontare in termini economici sono notevoli. Gli operai specializzati in estrazione del sughero raccontano di piante già gravemente compromesse: «Se non si interverrà subito andrà perso tutto il lavoro legato all’estrazione e alla vendita del sughero – ha spiegato un operaio di Benetutti –. Il bruco si presenterà ai primi di maggio a causa del clima mite e dell’assenza di piogge. Una volta annidato nelle foglie, il lepidottero si riprodurrà e si triplicherà, lasciando i suoi effetti disastrosi anche negli anni sucessivi. Di conseguenza la pianta e il sughero stesso matureranno male e ciò comporta una vendita ridotta per i sugherifici. È un problema reale che va combattuto tempestivamente».

La mancata disinfestazione per una stagione intera causerebbe dunque danni permanenti alle querce e ai lecci e, di conseguenza, al lavoro dei sugherifici sardi.

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