La Nuova Sardegna

Sassari

Coldiretti rimette in moto i trattori della protesta

di Vincenzo Garofalo
Coldiretti rimette in moto i trattori della protesta

Assemblea di allevatori per parlare di prezzo del latte e pecorino romano Il presidente Battista Cualbu: «Da mercoledì bloccheremo le strade dell’isola»

10 marzo 2017
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SASSARI. La Coldiretti riaccende i trattori della protesta. La prossima settimana i mezzi agricoli degli imprenditori sardi torneranno in strada per bloccare la 131 e spingere Regione e Governo nazionale ad accogliere le richieste dei pastori e degli agricoltori. «Da mercoledì i nostri trattori bloccheranno le strade dell’isola», ha annunciato ieri Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sassari, a un centinaio di dirigenti riuniti per fare il punto sul rosario di problemi che affligge il mondo delle campagne sarde. L’elenco dei nodi che a detta degli agricoltori Regione e Governo contribuiscono ad aggrovigliare è sterminato. Al primo posto ci sono il prezzo del latte e le risorse che Roma ha messo a disposizione per il sostegno al Pecorino romano.

Sul prezzo del latte il braccio di ferro con la Regione e con gli industriali è estenuante: «È passato un mese dalla nostra manifestazione a Cagliari, ma le cose non sono cambiate. Il prezzo al litro è 50 centesimi, qualcuno è riuscito a strappare 58 centesimi con contrattazioni private: la nostra è una lotta per la sopravvivenza», attacca Cualbu. Ma il presidente non ce l’ha solo con la Regione e con gli industriali; punta il dito anche contro le cooperative che gestiscono il 60 per cento della produzione del latte isolano: «Si deve trovare una formula per aggregare le cooperative; non è possibile che ciascuna contratti il proprio prezzo con gli industriali, disattendendo gli accordi che si prendono tutti assieme. Bisogna essere uniti, stabilire un prezzo di vendita e tenerlo saldo fino alla fine. Altrimenti si fa il gioco degli industriali, a discapito dei pastori».

Altra nota dolente è la produzione del pecorino romano e il sostegno promesso e poi ritrattato dal Governo nazionale. Il ministro Martina aveva promesso 4,5 milioni di euro dal bando Agea per gli indigenti, a fronte di una richiesta del Pd sardo di 10 milioni di euro. Due giorni fa è arrivata la doccia fredda per i pastori sardi: il governo ha destinato al sostegno del pecorino romano solo 3,5 milioni di euro. Soldi che, sostiene Coldiretti, non solo sono pochi, ma vanno a ingrassare le casse degli industriali: «quei soldi dovrebbero andare ai pastori che producono il latte e non ai trasformatori, che sono gli stessi che guadagnano dal crollo della produzione», dice Cualbu.

Già, la produzione: «Dicono che produciamo troppo latte e troppo pecorino, e per questo il prezzo e la richiesta sul mercato crolla. Ma non è così. Ho visto ieri i dati di febbraio, dati in mano al Consorzio di tutela, e dicono che la produzione di latte è calata del 15 per cento, e quella del pecorino romano del 34 per cento». Il malcontento degli allevatori e degli agricoltori si riverserà per strada già la prossima settimana: «Riprenderemo i blocchi con i trattori. È l’unica arma che abbiamo per farci sentire».

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