La Nuova Sardegna

Sassari

Lungomare “sfregiato” dalla mareggiata

Le onde violentissime si sono abbattute sul sistema dunale di San Pietro a Mare a Valledoria

09 marzo 2017
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VALLEDORIA. Purtroppo le mareggiate di questi giorni hanno inferto un ennesimo sfregio al lungomare di San Pietro. Il progetto di ripristino ambientale costato all’amministrazione comunale circa due milioni di euro, che in fase di stesura così come da relazione definitiva del febbraio 2014, mirava a ricreare le condizioni ambientali idonee a invertire il processo di arretramento della linea di riva e a permettere un riequilibrio morfologico del sistema spiaggia-duna, sta mostrando ancora una volta tutte le sue criticità. Infatti, l’erosione sulla spiaggia di San Pietro a Mare continua ad avanzare inesorabilmente, tanto che le due ultime mareggiate hanno scalzato definitivamente via dalla spiaggia le scacchiere frangivento, che così come da relazione progettuale svolgevano molteplici funzioni: in primis essere efficaci per l’innesco di dune embrionali, proteggere il piede dell’avanduna, e salvaguardare la duna artificiale in caso di estreme mareggiate. In questa ennesima furia del mare (mosso dal forte vento di maestrale), invece sono state portate via dalla onde anche diverse piantine che erano state sistemate sopra la duna, così come sono state distrutte dal vento e dal mare anche una parte delle georeti in fibra di cocco che erano state fissate alla duna con picchetti in legno. Insomma, dopo la relazione tecnica presentata dai progettisti ai consiglieri comunali il 30 gennaio 2017, dalla quale da un’attenta lettura si evince che tutto era sotto controllo perché la duna all’epoca era stata scalfita solo per una decina di metri, ora che la duna è stata sfregiata in maniera massiccia per tutti i suoi 250 metri, i cittadini e gli operatori commerciali si chiedono se gli amministratori e i progettisti sono ancora così fiduciosi della bontà del progetto, ma soprattutto vogliono e chiedono garanzie per la salvaguardia dell’imminente stagione turistica.

Giulio Favini

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