La Nuova Sardegna

Sassari

Cocco: «L’ospedale unico con Alghero non serve»

di Barbara Mastino
Cocco: «L’ospedale unico con Alghero non serve»

Il consigliere regionale Sel : «Per i pazienti sarebbe soltanto un disagio Il dg dell’Ats Moirano ritorni a visitare il Segni e il poliambulatorio di Bono»

16 febbraio 2017
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OZIERI. C’è attesa anche a Ozieri e in tutto il territorio per i risultati della discussione in commissione regionale Sanità della legge di riordino della rete ospedaliera, ormai imminente. Se l'amministrazione comunale, con maggioranza e opposizione unite sullo stesso punto, chiede la classificazione del presidio a ospedale di primo livello in unione con Alghero, altre voci, come quella del consigliere regionale di Sel Daniele Cocco, sono invece del parere che l’eventualità di un presidio comune con Alghero si scontra con “dati oggettivi inconfutabili” come la distanza di 90 chilometri e il fatto che in un assetto simile Ozieri (o Alghero) rischierebbero di perdere delle unità operative e dei servizi che potrebbero essere visti come dei “doppioni” pur di fatto non essendolo.

Tempo fa l'assessore alla Sanità Luigi Arru aveva assicurato che l'ospedale di Ozieri sarebbe stato potenziato nei suoi servizi migliori e non ridimensionato in negativo, ed è per questo che ora si auspica che la Regione rifletta attentamente sul da farsi anche alla luce delle comunicazioni che quotidianamente provengono dalla direzione sanitaria oltre che della recente visita del dg Moirano alle strutture del Segni e del Poliambulatorio di Bono. Visita che in questo momento, ora che il direttore dell’Ats è diventato operativo, si vede come nuovamente necessaria. La invoca, per esempio, ancora Daniele Cocco che nei giorni scorsi ha richiesto ufficialmente in sede di consiglio regionale al presidente della commissione sanità ed al direttore dell’area socio assistenziale di Sassari che venga effettuata una visita urgente sia all’ospedale di Ozieri sia al Poliambulatorio di Bono. «Esistono delle proposte operative serie – dice infatti Cocco – che sono in attesa di risposte non più prorogabili che sicuramente vanno nella direzione costruttiva di rendere agevole l’accesso dei pazienti del territorio in loco e di non appesantire le già drammatiche liste di attesa degli ospedali di Sassari».

La logica del potenziamento del Segni e dei servizi sanitari territoriali è sempre la stessa: dare risposte a un bacino d'utenza ampio, che va ben al di là della popolazione del Logudoro e del Goceano, soprattutto se si pensa a certi reparti di eccellenza, e ai bisogni dei cittadini di un territorio interno con tutti i suoi problemi di viabilità e trasporti, e che in questo momento vede in crisi reparti come Ginecologia, Nefrologia, Oncologia e Radiologia. Oltre alla riforma sanitaria la Regione sta mettendo mano a quella degli enti locali: due assetti che devono essere visti contemporaneamente, perché non possono prescindere l'uno dall'altro.

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