sindacopoli
La Cassazione dice no a Peru
Ricorso respinto ma l’esponente di Fi nel frattempo è tornato libero
03 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. La quinta sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Carlo Zaza (relatore Enrico Scarlini) ha respinto il ricorso presentato dal legale dell’ex vice presidente del consiglio regionale Antonello Peru, l’avvocato Marco Enrico, con il quale si chiedeva l’annullamento dell’ordinanza del tribunale del riesame di Cagliari che aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare del gip del tribunale di Oristano che ad aprile aveva portato l’indagato prima in carcere e poi agli arresti domiciliari. L’inchiesta, che riguardava una serie di appalti in tutta l’isola, aveva portato in carcere sindaci, amministratori e tecnici.
Secondo i giudici della Suprema Corte, il ricorso è inammissibile poiché «il tribunale ha valorizzato le indubbie capacità dell’indagato a tessere una rete di amicizie e soprattutto complicità che gli aveva consentito di strumentalizzare a suo vantaggio, elettorale ed economico, una serie di appalti finanziati dall’ente (Regione) i cui interessi egli avrebbe dovuto rappresentare». Secondo i giudici della Cassazione «una rete e un contesto dai quali l’indagato non appare essersi distaccato, nè la difesa afferma che l’abbia fatto».
Secondo i giudici della Suprema Corte, che hanno accolto le richieste del procuratore generale Luigi Cuomo, «non risulta neppure che l’indagato abbia inteso con il suo comportamento processuale distinguersi da tale sodalizio, illustrandone struttura e dinamiche o che vi siano altri atti concreti da cui desumere il suo allontanamento definitivo da logiche di arricchimento personale ai danni delle pubbliche amministrazioni che sia l’indagato sia i suoi complici avrebbero dovuto rappresentare». Una sentenza, quella della V sezione della Cassazione poi superata dall’evolversi dei fatti, tanto che Antonello Peru da tempo è tornato in libertà fino alla celebrazione del processo.
