La Nuova Sardegna

Sassari

Carabinieri del Noe a Balai nei terreni della zona H

di Gavino Masia
Carabinieri del Noe a Balai nei terreni della zona H

Ispezione dei militari nell’area dove sono depositati mezzi e residui di cantiere Il contenzioso si trascina da anni, c’era stato anche un esposto alla Procura

03 dicembre 2016
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PORTO TORRES. I carabinieri del Noe hanno visitato giovedì mattina i terreni della zona H - prospicienti la conca di Balai - dove da anni sono macchine operatrici e altri materiali ferrosi. Un deposito di cantiere in un’area di massima salvaguardia. Il sopralluogo dei militari, che hanno scattato foto e girato video, è probabilmente susseguente ad una segnalazione di alcuni privati che non gradiscono la presenza di betoniere e gru in una zona di alto pregio ambientale. I carabinieri del Noe hanno rilevato la presenza di blocchetti di cemento, reti elettrostatiche e cesti per la gru (tutto materiale inutilizzato), che dal punto di vista della normativa ambientale sono considerati rifiuti da portare via e smaltire in discariche speciali. I carabinieri del Noe dovrebbero ora comunicare al Comune i risultati emerso nel corso dell’ispezione, anche per sollecitare l’adozione dei provvedimenti conseguenti.

Corsi e ricorsi raccontano che sull’utilizzo urbanistico di quell’area si sono consumati fiumi di inchiostro e svolti diversi dibattiti politici al vetriolo tra opposte fazioni. L’ultima parola è arrivata da una sentenza della Corte d’Appello di Sassari, che ha legittimato la classificazione di quell’area come zona “H” da parte del consiglio comunale: nel 2000 l’assemblea civica aveva infatti approvato la riclassificazione deliberata nel 1996, attraverso cui i terreni di via Benedetto Croce venivano messi sotto tutela ambientale e paesaggistica. Una querelle urbanistica che dura comunque da circa trent'anni e che al principio ha visto la contrapposizione tra il Comune e i diversi proprietari di quei terreni che pensavano di poter costruire la loro casa di fronte allo splendido golfo dell’Asinara. Nel 2002 c’era stato pure un esposto alla procura della Repubblica con raccolta di firme da parte di numerosi residenti di via Benedetto Croce, che lamentavano la presenza di un cantiere edile e di una officina a cielo aperto in una porzione di quei terreni di particolare pregio, nonostante ci fosse una ordinanza comunale di rimozione. La giunta Mura aveva invece aperto una trattativa con i proprietari della ex zona C1.1, attraverso uno scambio di aree per costruire, mentre l’amministrazione Scarpa aveva rimandato la soluzione che accontentasse entrambe le parti alle aree del nuovo Piano urbanistico comunale. «L’impegno – ha detto l’assessore Marcello Zirulia è quello di trovare delle soluzioni con i proprietari dei terreni per risolvere i contenziosi anche attraverso delle permute in altre zone urbanistiche della città».

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