La Nuova Sardegna

Sassari

Vigili del fuoco, caserma da 20 milioni

di Giovanni Bua

L’opera sarà pagata dallo Stato. Il Comune cederà in uso gratuito per un secolo il terreno a Casaggia dove verrà realizzata

22 novembre 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Un incontro ieri mattina alla direzione centrale delle risorse logistiche del Corpo, a Roma. Con in tasca il documento indispensabile per mettere a correre quello che si potrebbe rivelare uno dei più grossi progetti del prossimo quinquennio nel Sassarese: la costruzione ex novo della nuova caserma provinciale dei vigili del fuoco. Una partita da 20 milioni che il comandate, Franco Mario Falbo, è convinto di riuscire a portare a casa. Soprattutto ora che ha trovato l’alleato che serviva: il Comune di Sassari. Con cui ha messo a punto la bozza di protocollo di intesa che individua il terreno in cui il nuovo comando sarà costruito e regolamenta le condizioni a cui il Comune lo cederà in comodato d’uso gratuito per 99 anni al Corpo.

«La sinergia tra corpo provinciale – sottolinea Falbo – direzione regionale, dipartimento romano, e Comune di Sassari ci permette di potare a casa una partita decisiva per i vigili del fuoco e per il territorio di Sassari. Che avrà tutti i vantaggi dell’avere a una disposizione una caserma all’avanguardia, ma anche derivati dalla costruzione di un’opera pubblica di questa rilevanza. Marciando uniti si va lontano. E noi arriveremo lontano».

La partita è delicata e in gran parte ancora da giocare. Il finanziamento con cui costruire la caserma è interamente a carico delle opere pubbliche nazionali. Si parla di 20 milioni, con cui la direzione centrale delle risorse logistiche del corpo dovrà mettere in piedi il primo progetto di massima entro il 2017. Progetto che poi andrà finanziato e realizzato nel triennio 2018-2021. Il punto fermo sembra essere il terreno individuato da Comune e vigili del fuoco: poco più di un ettaro e mezzo di proprietà del Comune a Casaggia, periferia nord della città. Un lembo di terra nella zona che collega Latte Dolce e Sant’Orsola, costeggiando viale Porto Torres, segnalata dal Puc cittadino in parte come zona di espansione urbanistica (C3) e in parte come zona omogenea G - sottozona G2.2 - destinata ad accogliere “parchi ricreativi-sportivi”. E proprio il cambio di destinazione d’uso del terreno scelto sarà il primo passo del Comune, che dovrà mettere in piedi la variante urbanistica necessaria per trasformare la zottozona G e renderla idonea ad accogliere edifici, attrezzature ed impianti pubblici riservati a servizi di interesse generale sovraurbano. Altro passo sarà poi l’esproprio dei terreni, privati, necessari a collegare il lotto comunale a via Papa Giovanni XXIII, la “bretella” che unisce viale Porto Torres a Latte Dolce. Un breve raccordo che il Comune si impegna a realizzare a sue spese chiedendo alla Regione e allo Stato un finanziamento ad hoc. Nulla di impossibile una volta che da Roma arriverà il via libera, anche se i tempi minimi per una variante urbanistica, pur trattandosi di passare semplicemente da una sottozona all’altra, variano dai quattro agli otto mesi.

I vantaggi sono facili da intuire. Gli oltre 600 vigili del fuoco, compresi elicotteristi, portuali e sommozzatori, che coprono il territorio provinciale con 4 turni 24 ore su 24 sono infatti attualmente stipati nel comando in piazza Conte di Moriana, in una palazzina di proprietà della Provincia che avrebbe necessità di importanti interventi di adeguamento e ristrutturazione. Il deposito di parte dei mezzi è inoltre a Predda Niedda. Logistica questa che rende complicato il lavoro dei vigili che ogni volta che entrano in azione devono attraversare tutta la città, perdendo molto tempo e creando inevitabili problemi alla circolazione. Casaggia invece, una volta collegata alla “bretella” sarebbe in una posizione assolutamente strategica: a un passo dall’uscita dalla città e dunque da tutti gli altri ingressi, e a pochi metri dalla zona industriale, la più “calda” per i pompieri cittadini. La nuova caserma sarebbe inoltre il primo mattone di una zona di ricucitura urbana prevista dal piano urbanistico, che ha in programma di chiudere definitivamente la cesura tra Latte Dolce e Sant’Orsola proprio tramite i terreni che costeggiano viale Porto Torres.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative