La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, modifiche al Puc nato già vecchio

di Vincenzo Garofalo
Sassari, modifiche al Puc nato già vecchio

Annuncio in commissione del dirigente del settore Urbanistica. Si comincia nel 2017 con le zone G

11 novembre 2016
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SASSARI. «Ve lo dico senza giri di parole: l’attuale pianificazione urbanistica del Comune di Sassari è illegittima». La “bomba” scoppia senza preavviso, in Commissione urbanistica, mentre i consiglieri comunali sono riuniti per discutere e approvare una variante al Puc richiesta dall’Arst per la costruzione di un deposito per il ricovero e la manutenzione delle automotrici del parco treni. A lanciarla è il dirigente del settore Urbanistica di Palazzo Ducale, Claudio Castagna. Seduto al suo fianco, c’è l’assessore e vicesindaco, Gianni Carbini, che annuisce e dosando i termini spiega con calma la situazione. «Il Puc è stato redatto in una fase in cui c’era un’evoluzione normativa in corso – dice Carbini –. Ora che lo stiamo applicando ci possiamo rendere conto, nella pratica, di alcuni aspetti che vanno modificati e attualizzati in base alle nuove norme entrate in vigore».

Modifiche che il settore Pianificazione urbanistica inizierà a studiare dall’inizio del nuovo anno per poi proporle al Consiglio comunale e alla Regione. Prima di questo passo, entro la fine del 2016, saranno portati a termine definitivamente il regolamento edilizio, il piano particolareggiato del Centro storico e il Piano di utilizzo dei litorali (Pul). In seguito, da gennaio 2017, il settore si dedicherà anima e corpo alla revisione del Puc.

Gli aspetti da riportare nell’alveo della legalità sono diversi, ma fra questi, come hanno spiegato in Commissione il dirigente e l’assessore, il più pressante riguarda le cosiddette Zone G, desinate ai servizi generali per la collettività. Qui il Puc, approvato definitivamente dal Consiglio comunale nel novembre del 2014 ed entrato in vigore l’11 dicembre dello stesso anno, in deroga a una precisa delibera della Giunta regionale e in contrasto con quanto stabilito dalle norme in materia emanate dal Governo Monti nel 2012, non consente l’insediamento di attività commerciali nella zone urbanistiche di tipo G, giustificando la scelta col fatto che le aree commerciali sarebbero in contrasto con le attività esistenti nelle zone G.

«Questa è stata una scelta politica, condivisibile o meno, non sta ame valutarlo, ma che è in contrasto con le leggi – spiega ancora Castagna –.Certo il quadro non è semplice, va analizzato con attenzione e nel rispetto delle norme. Ed è quello che faremo a iniziare dal 2017. È necessario».

Sempre per le zone G, ora suddivise in cinque sottozone, è prevista una semplificazione nell’applicazione delle norme tecniche di attuazione dello stesso Puc, in modo da rendere più snelle le pratiche urbanistiche e per far sì che non si verifichino disparità di valutazione e trattamento.

L’annuncio di revisione del Puc incassa il consenso anche dell’opposizione, con Nicola Lucchi che plaude alle modifiche riguardanti le zone G, e con il capogruppo di Forza Italia, Manuel Alivesi, che ribadisce i concetti già espressi con la relazione sulla verifica di attuazione del programma di governo, da lui redatta come vicepresidente della Commissione urbanistica, e approvata all’unanimità dai consiglieri. «L’adozione del Puc e gli altri strumenti urbanistici che stanno per essere completati – ha detto Alivesi –, sono sicuramente risultati apprezzabili, il cui raggiungimento è stato possibile anche grazie alla piena collaborazione della minoranza, che ha agito nell’interesse della città, mettendo da parte le divisioni politiche».

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