La Nuova Sardegna

Sassari

PARLIAMONE - Vaccinazioni: timori insensati

Daniela Scano
PARLIAMONE - Vaccinazioni: timori insensati

Il numero delle mancate vaccinazioni nel nostro territorio è in progressiva crescita e nel 2015 è arrivato alla allarmante soglia del 7 per cento: è necessario chiarire in tutte le sedi che nessuna ricerca scientifica ha mai in qualche modo confermato le preoccupazioni di coloro che sono contrari a questa forma di prevenzione da malattie gravissime e in diversi casi mortali

16 ottobre 2016
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SASSARI. Sono piccoli e vulnerabili come tutti i neonati, ma loro un po’ di più perché non hanno difese immunitarie contro le principali malattie infantili. Durante il 2015 ci sono stati 154 casi nel solo territorio della Asl di Sassari. Bambini e bambine figli di 308 genitori che, convinti di agire nel loro interesse, rifiutano ostinatamente di sottoporli alle vaccinazioni obbligatorie e a quelle facoltative consigliate dai pediatri di tutto il mondo. Oltre trecento adulti che costituiscono l’avamposto locale, svelato dall’articolo di Gabriella Grimaldi, dell’esercito del “no vaccino al mio bambino”. Un’armata con gli arruolamenti in costante aumento, anche nell’isola.

Il numero delle mancate vaccinazioni nel nostro territorio è in progressiva crescita e nel 2015 è arrivato alla allarmante soglia del 7 per cento. Vuol dire che 308 adulti, da poco diventati genitori, l’anno scorso hanno sottratto i loro figli al sistema sanitario nazionale perché sono convinti che invece di proteggerli dalle malattie li esponga al pericolo di diventare autistici. Tutto a causa di chissà quale oscuro e cinico interesse economico.

Si tratta di timori insensati. Nessuna ricerca scientifica, vale a dire una teoria dimostrata da fatti e dalle statistiche e avvalorata da veri scienziati, ha mai confermato queste convinzioni che nel frattempo stanno contagiando altri genitori. Uomini e donne irresponsabili ma in buona fede perché, se non si scherza sulla salute, quella dei propri figli è sacra. Resta il fatto che, su 2.200 bambini sottoposti ogni anno a prima vaccinazione, altri 154 sono consapevolmente esposti dai loro genitori al rischio di contrarre la poliomielite, il tetano, la difterite, la meningite, la rosolia, la pertosse, la difterite, l’epatite B. E più avanti il papilloma virus e altre patologie.

Il calo delle vaccinazioni pediatriche ha comprensibilmente allarmato i vertici della Asl che sono corsi ai ripari con una capillare campagna di informazione per dimostrare a quei 308 genitori che stanno commettendo un colossale errore. Accade quindi che, tornando indietro di decenni, il sistema sanitario sia costretto a spiegare alla popolazione i giganteschi passi avanti compiuti dalla ricerca nella prevenzione di malattie che uccidevano i bambini o provocavano loro gravissime conseguenze. Drammi della mortalità infantile che si pensava quasi debellata e che invece rischiano di ripetersi a causa di una moda ignorante e molto pericolosa. Insieme a paure insensate basate su teorie che non possono dimostrare, infatti, i guru del “no vaccino al mio bambino” hanno inoculato nei genitori il senso di onnipotenza sui propri figli e il virus della diffidenza verso chi tenta di farli ragionare.

Queste 308 persone stanno commettendo un abuso di autorità e stanno violando la legge. Ma i 154 neonati privati dalle loro madri e dai loro padri del diritto alla salute hanno nonne e nonni che sono stati a loro volta genitori. Intervengano per far ragionare i figli (regolarmente vaccinati) nell’interesse dei nipotini indifesi. In attesa che venga scoperto il vaccino contro i timori insensati dicano, almeno i nonni, che la salute dei bambini va sempre di moda.

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