La Nuova Sardegna

Sassari

Wwf: «Alla Ciaccia rischi ignorati»

La presidente Wanda Casula replica al sindaco di Valledoria dopo la frana

15 ottobre 2016
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SASSARI. «Se il Wwf è intervenuto sulle frane a La Ciaccia non lo ha fatto per proteggere una persona o una proprietà ma per tutelare la sicurezza delle persone e dell’ambiente». Wanda Casula, presidente provinciale dell’associazione ambientalista replica al sindaco di Valledoria Tore Terzitta.

«Nessuna polemica, piuttosto riteniamo la questione una questione di salute pubblica e perciò ci siamo mossi. A questo punto appare chiaro che l’accusa del sindaco Terzitta rivolta nei miei confronti “non sapere neppure dove si trova l'edificio” è del tutto inconsistente poiché il problema che solleva l’azione del Wwf è legato all’intera situazione dell’insediamento di La Ciaccia. Questa convinzione deriva dalla lettura dei dati tecnici e scientifici in nostro possesso fin dal 1992 (Lavoro pubblicato nel Bollettino di Oceanologia Teorica ed Applicata) e meglio specificata in molti lavori successivi che prendono in esame l’intero tratto costiero di La Ciaccia e di Castelsardo in generale. Ci piacerebbe citarne alcuni ma riteniamo cosa del tutto inutile poiché il sindaco Terzitta ha anche partecipato con un intervento a Castelsardo il 30 gennaio del 2015 insieme al sindaco di Sorso e quello di Castelsardo al convegno “Erosione costiera ed eventi estremi” dove è stato distribuito un volume riguardante la situazione dell'intero nord Sardegna in cui viene anche esplicitata la tipologia di frana che interessa La Ciaccia ed è il vero problema che ci affligge», afferma la Casula.

«Infatti, fin dal 2000 è ampiamente nota la situazione di erosione sulla costa di La Ciaccia che viene anche rappresentata in molte carte tecniche e scientifiche: la stessa frana viene identificata come Dgpv, sigla che rappresenta le frane di enormi proporzioni; invitiamo i curiosi a consultare le carte in nostro possesso tra cui il volume edito a cura di Abis, Careddu, Campo e Deriu dalla Regione a chiusura del progetto Resmar dove viene rappresentata la carta regionale in cui sono riportate le criticità delle coste sarde con le segnalazioni da cui si evince che La Ciaccia è una delle situazioni più a rischio dell’isola». «Sono rammaricata dalla reazione dell’amministrazione comunale di Valledoria che ha interpretato la nostra posizione quasi come un attacco personale. Infine – conclude Casula – mi sovviene il ruolo che ho avuto come presidente della Pro Loco di Valledoria, grazie alla mia profonda conoscenza del territorio a cui rimango e rimarrò sempre legata ed affezionata soprattutto per la bellezza del suo territorio e delle sue genti».

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