La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, condannato per bancarotta, si proclama capo di Stato

di Gianni Bazzoni
Sassari, condannato per bancarotta, si proclama capo di Stato

Imprenditore sassarese arrestato dalla squadra mobile: «Ho diritto all’immunità diplomatica»

13 ottobre 2016
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SASSARI. Negli uffici della questura, quando gli investigatori della squadra mobile gli hanno notificato l’ordine di carcerazione emesso dal procuratore capo della Repubblica Gianni Caria, lui ha risposto tranquillo invocando l’immunità diplomatica, quella garanzia che viene riconosciuta ai capi di Stato e di Governo esteri.

Un diritto non riconosciuto, però, a Costantino Felice Dejala, 65 anni, imprenditore residente in città, che è stato arrestato perché deve scontare una pena residua a 4 anni di reclusione per una vicenda che risale al 1997: il Gran maestro dello Stato “Principato Isola dei Cavalieri” - come si definisce Dejala - è stato ritenuto colpevole di bancarotta fraudolenta (risalente al 1997) per avere provocato il fallimento di una società che gestiva il centro commerciale La Piazzetta (la questione non ha niente a che fare con l’attuale gestione) e di un’altra società che forniva servizi di sicurezza e logistica all’azienda di cui era amministratore. Le gravi condotte fraudolente - secondo i giudici - avevano portato al crac di entrambe le società, con gravi perdite economiche e finanziarie.

Inizialmente Costantino Felice Dejala era stato condannato a sette anni, poi ridotti per effetto dell’applicazione della recente legge dell’indulto. Il giudice ha anche disposto le pene accessorie dell’interdizione legale durante la pena e di quella perpetua dai pubblici uffici, oltre all’inabilitazione all’esercizio di impresa commerciale e l’incapacità di esercitare uffici direttivi di impresa. Gli agenti della squadra mobile - guidati dal dirigente Bibiana Pala - lo cercavano da alcuni giorni e lo hanno rintracciato in un hotel della provincia, dove alloggiava.

Molto conosciuto in città, Dejala di fronte ai poliziotti ha rinnovato cose già note che lo avevano portato alla ribalta delle cronache nazionali. Già in passato, infatti, si era dichiarato capo di Stato, primo ministro e Gran maestro dello Stato del “Principato Isola dei Cavalieri” con sede a Brooklyn e New York. Tra l’altro, la fondazione del nuovo Stato risalirebbe all’11 settembre 2001, data dell’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York.

Le difese di Dejala - che pure sono state valutate dagli investigatori - non gli hanno evitato l’ingresso nel carcere di Bancali. L’ordine di esecuzione della pena, infatti, non è stato sospeso. Dall’attività di indagine risulta che lo Stato italiano non ha mai accordato al “Principato Isola dei Cavalieri” alcun riconoscimento formale, e pertanto i suoi rappresentanti, a qualsiasi titolo, non godono di alcuna prerogativa diplomatica.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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