La Nuova Sardegna

Sassari

Alghero, anche gli hotel col segno meno: addio a un’estate da incubo

di Gian Mario Sias
Alghero, anche gli hotel col segno meno: addio a un’estate da incubo

Impossibile non collegare il flop del Nord Ovest della Sardegna alle vicende legate all’aeroporto e alla ritirata di Ryanair

25 settembre 2016
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ALGHERO. Più che un boom, quello della stagione turistica di Alghero è un tonfo. Se b&b, affitta camere e case vacanze hanno già annunciato che il saldo è nettamente negativo rispetto a un anno fa – anche se riuscire a quantificare il danno è praticamente impossibile – e autonoleggi, taxi, balneari, qualche ristoratore e molti commercianti si stanno leccando le ferite e tremano all’idea dell’inverno che li attende, ora la conferma arriva da Federalberghi Nord Sardegna. I dati raccolti a livello provinciale confermano il trend positivo registrato a livello regionale, anche se con exploit meno clamorosi. Ma il flop di Alghero trascina giù tutto il Nord Ovest Sardegna. Impossibile non collegare i dati forniti dalla principale associazione di categoria alle vicende legate all’aeroporto e alla ritirata di Ryanair. Tanto è vero che più ci si allontana dalla Riviera del Corallo e si punta verso est, al confine con la Gallura, più le cose vanno bene.

I numeri di agosto, mese simbolo della stagione turistica isolana, dove tutto sommato anche l’enclave catalano nell’isola ha retto il colpo, bastano e avanzano. Compresi anche i tre o quattro alberghi davvero grossi, che lavorano con un target che non ha niente a che fare con il sistema dei low cost e si muove in charter, Alghero è in deficit. E al di là dei dati a indicare il fallimento della stagione algherese è il raffronto con le aspettative prodotte dai numeri dell’anno scorso. Un anno fa ad Alghero tutti pensavano che quei numeri sarebbero stati polverizzati: non è stato così. Anzi. A livello provinciale, Federalberghi Confcommercio Nord Sardegna ha campionato 32 strutture ricettive su 92 iscritte. Ad Alghero i posti letto censiti sono 2.136 al giorno, pari a 66.216 al mese. Gli arrivi nazionali sono stati 4.956, quelli esteri 6.960. I turisti che hanno alloggiato negli alberghi algheresi in agosto sono dunque al 35,30% italiani – pari a 11.916 – e al 64,70% stranieri – ossia 21.846. L’indice di occupazione dei letti si è fermato all’87,95%, con una flessione del 3,19% rispetto al 2015, quando si assestò al 91,14%.

Nel Golfo dell’Asinara i posti letto censiti sono stati 1.337 al giorno, ossia 41.447 al mese. Si sono registrati 4.028 arrivi nazionali e 3.405 esteri, con 20.684 presenze nazionali, pari al 55,24% e 16.758 presenze straniere, pari al 44,76%. L’indice di occupazione dei letti al 90,34% è migliore rispetto all’89,10% di un anno fa dell’1,24%. Ma questo non basta per tirare su il dato aggregato a livello provinciale: il coefficiente di riempimento dei letti nel Nord Ovest Sardegna, in agosto, è stato dell’88,87% contro l’89,67% di un anno fa, con una flessione dell’1,20%. Considerato che è stato il mese di punta dell’estate algherese, che il comparto alberghiero è stato quello che ha sofferto meno di tutta la filiera ricettiva e che dopo un maggio promettente il segno meno era comparso anche in giugno e in luglio, l’effetto Ryanair c’è stato eccome.

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