La Nuova Sardegna

Sassari

Casa vacanze ad Alghero con truffa: una denuncia

di Luca Fiori
Casa vacanze ad Alghero con truffa: una denuncia

Un turista romano ha pagato 500 euro di caparra per un’abitazione che non ha mai visto, indagano i carabinieri

26 agosto 2016
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SASSARI. Ha pagato 500 euro di caparra per un appartamento di Alghero in cui avrebbe dovuto trascorrere con la famiglia tutto il mese di agosto, ma prima ancora di arrivare nell’isola ha scoperto di aver buttato via i soldi e di essere diventato vittima di una truffa.

Franco Avolio, settantenne romano, innamorato della Sardegna, ha provato per circa due mesi a recuperare i 500 euro accreditati all’inizio di giugno sulla Postepay di chi gli aveva proposto un seminterrato in viale Europa ad Alghero al prezzo di 1800 euro, ma alla fine si è arreso, ha trovato un’altra casa sempre nella città catalana e poi si è rivolto ai carabinieri.

«Alla vacanza non abbiamo voluto rinunciare - spiega il turista romano - vengo nell’isola da 30 anni e avendo già fatto i biglietti abbiamo deciso di trovare una soluzione alternativa, ma ora vorrei provare a recuperare i miei soldi». La sua disavventura è simile a quella di altre decine di persone che i giorni scorsi si sono rivolte ai militari dell’Arma e alla Polizia Postale.

Le vittime solitamente rispondono ad annunci su siti online (estranei alla truffa) e una volta entrate in contatto con i proprietari dell’immobile, o presunti tali, vengono invitati a versare un acconto. «Nel mio caso - spiega Avolio - la persona con cui ho parlato al telefono mi aveva chiesto di anticipare 700 euro, il resto avrei dovuto pagarlo al momento della consegna delle chiavi». Consegna che non è mai avvenuta perché il proprietario dell’appartamento si è volatilizzato prima ancora che il turista e la sua famiglia mettessero piede in Sardegna.

«All’inizio di giugno - racconta il turista romano - ho fatto il bonifico come mi era stato detto, ma dopo qualche giorno la persona con cui avevo preso gli accordi mi ha comunicato che avrei dovuto lasciare la casa qualche giorno prima. A quel punto mi è venuto il sospetto che qualcosa non quadrasse - aggiunge Avolio - e ho chiesto di riavere indietro i miei soldi, ma nonostante tante promesse non sono ancora riuscito a rientrare in possesso dei 500 euro e allora ho deciso di presentare una denuncia ai carabinieri, ai quali ho fatto nome e cognome e indirizzo di chi ritengo mi abbia truffato».

In questo caso l’artefice del raggiro dovrebbe essere un sardo, ma altri vacanzieri sarebbero caduti nella rete di un’organizzazione gestita da campani. In altri casi a rispondere al telefono e a proporre un appartamento nella riviera del corallo era infatti una voce di donna dall’inconfondibile accento napoletano. Stesso sistema: dopo uno scambio di mail e qualche telefonata per concordare il prezzo dell’appartamento arrivava il momento del bonifico su una Postepay e pochi giorni dopo la scoperta che quel telefono non squillava più e che quell’appartamento sognato per le vacanze esisteva pure, ma i veri proprietari non avevano intenzione di affittarlo.

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