La Nuova Sardegna

Sassari

Aggredita dal cinghiale mentre cena

di Pinuccio Saba
Aggredita dal cinghiale mentre cena

Donna ferita nel cortile di casa a Maristella. Ormai è emergenza nei centri abitati: un jack russel azzannato a Stintino

05 agosto 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. In principio era la contrapposizione “Arca di Noè-agricoltori della Nurra”, ora l’emergenza cinghiali riguarda l’intera zona della Sardegna nord occidentale, con gli animali che entrano nei centri abitati o che scorrazzano nelle periferie come è accaduto neppure tanto tempo fa in via Milano.

Una situazione di pericolo che, solo negli ultimi due giorni, si è concretizzata con altrettanti episodi accaduti nella borgata di Maristella, ad Alghero, e alla periferia di Stintino.

A Maristella una donna è stata aggredita mentre cenava nel cortile della propria abitazione, a Stintino un piccolo terrier - un jack russel - ha affrontato un cinghiale di una settantina di chili che alla fine ha avuto la meglio. Danni fortunatamente limitati anche se la paura è stata tanta, sia per la donna di Maristella (che ieri ha ricevuto la visita del direttore del Parco di Porto Conte, Mariano Mariani) sia per il piccolo jack russel.

Il cinghiale sardo. Appartiene alla sottospecie sus scrofa meridionalis che vive nei boschi di Sardegna e Corsica. Non ha nemici naturali (a parte l’uomo), è ai vertici della catena alimentare e si riproduce una volta l’anno, con al massimo quattro cinghialetti. Alcuni decenni fa, però, in Sardegna furono importati alcuni esemplari di cinghiale maremmano, di stazza maggiore (fino a 120 chili, rispetto ai 60/70 degli esemplari isolani) ma soprattutto molto più prolifici se si considera che una scrofa maremmana può arrivare a 12 cinghialetti per parto. Altrettanto avviene negli incroci con il maiale domestico. Animale intelligentissimo che si adatta rapidamente a tutti gli habitat, compresi i centri abitati dove trova un ottimo “pascolo” fra i sacchetti della spazzatura.

I pericoli. Diventano reali quando il cinghiale crede di essere senza via di uscita o quanto si incontra una scrofa con i cinghialetti. In tal caso l’animale selvatico carica quello che considera un “nemico” per se e per la prole. Fino ad aprirsi una via di fuga. Altrettanto il cinghiale fa con i cani: se può scappa, altrimenti carica con effetti devastanti grazie alle lunghe zanne che possono arrivare fino a 12 centimetri di lunghezza.

Centri abitati. «La situazione a Stintino si sta facendo sempre più difficile – spiega il sindaco Antonio Diana –. Negli ultimi due anni sono state almeno una cinquantina le segnalazione che abbiamo ricevuto sulle presenza dei cinghiali in paese. E la gente comincia ad avere paura, sia gli stintinesi sia i turisti. I cinghiali stanno provocando danni anche nelle campagne: sia alle colture sia all’altra fauna selvatica. Non si vede più una pernice da tempo, i cinghiali hanno saccheggiato i nidi e mangiato le uova. Per non parlare dei rischi alla circolazione stradale. Solo la mia famiglia ha avuto due incidenti con i cinghiali e, fortunatamente, i danni hanno riguardato solo le automobili. È una situazione che non si può più tollerare e per questa ragione ho intenzione di organizzare un incontro o convocare una conferenza di servizi per far fronte a questa emergenza». Nel momento in cui la presenza dei cinghiali ha rappresentato un pericolo per la popolazione l'amministrazione comunale si è subito mossa richiedendo una conferenza di servizi con Regione, Servizio veterinario Asl, la Provincia quindi il nostro Settore Ambiente e la polizia municipale – dice Nicola Sanna –. I cinghiali sono di proprietà della Regione che finanzia le Province per indennizzare i privati, gli enti pubblici che subiscono danni».

La soluzione. È una sola, la cattura o l’abbattimento selettivo dei cinghiali. «Manca ancora l’ufficialità, ma la Regione avrebbe dato il via libera alla proposta elaborata dal Parco – spiega il direttore del parco regionale di Porto Conte, Mariano Mariani – . Già dalla prossima settimana dovrebbe partire la cattura selettiva degli animali, un migliaio di capi, anche se sappiamo che non si tratta di una soluzione definitiva».

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative