La Nuova Sardegna

Sassari

Evasione fiscale, assolti due fratelli di Castelsardo

di Nadia Cossu

Avevano acquistato una barca in America e l’avevano ormeggiata in porto Erano accusati di non aver pagato i diritti di confine per 116mila euro

10 luglio 2016
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CASTELSARDO. Da Castelsardo al New Jersey per fare fortuna. E c’è riuscito Salvatore Frassetto, 58 anni, imprenditore nel settore del marmo. Tanto che nel 2009 compra un bellissimo motor yacht da 14 metri e mezzo che chiama Antonina’s dream, in onore della mamma che (come tutte le mamme) sognava che i propri figli potessero condurre una vita agiata. Lo immatricola in America e poi lo trasferisce in Sardegna, al porto di Castelsardo per la precisione.

In realtà, però, questa imbarcazione ha procurato a lui e a suo fratello Francesco qualche guaio di troppo. Fino a farli finire in tribunale «per avere – come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Giovanni Porcheddu – introdotto nel territorio dello Stato l’imbarcazione da diporto Antonina’s dream battente bandiera extra Ue beneficiando illegittimamente del regime di importazione temporanea previsto all’articolo 216 del Testo unico della legislazione doganale al fine di sottrarsi al pagamento dei diritti di confine dovuti». Un’evasione quantificata dalla Procura in poco più di 116mila euro.

I due fratelli, sicuri di aver rispettato tutte le norme previste dal Testo unico, si sono rivolti all’avvocato Gian Mario Fois che li ha difesi davanti al giudice Michele Contini nel processo che si è celebrato con rito abbreviato. Lo stesso gup, due giorni fa, ha assolto i fratelli Frassetto «perché il fatto non sussiste». Il pm al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna a un anno e 8 mesi per Salvatore e un anno e 4 mesi per Francesco.

La vicenda ruota intorno alla “sosta” del motor yacht in acque italiane per un periodo superiore a quello consentito (secondo la Procura): 18 mesi. Passato questo periodo l’imbarcazione viene fermata dall’ufficio dogane. «A meno che il proprietario non dimostri – spiega l’avvocato Fois – che nell’arco di questo periodo l’imbarcazione abbia navigato fuori dalle acque italiane. Perché a quel punto si può fermare ancora una volta al porto e ripartono i termini del regime doganale di ammissione temporanea dell’imbarcazione». E così avrebbe fatto Frassetto che per dimostrare la sua verità, al controllo dell’ufficio dogane di Sassari aveva esibito una fattura che attestava l’ormeggio di Antonina’s dream in un porto della Croazia. Ma secondo l’ufficio dogane era un falso e la Procura aveva disposto il sequestro della barca contestando a Salvatore Frassetto anche la falsità ideologica. Accuse smontate dall’avvocato Fois durante il processo anche grazie a un recente pronunciamento della Cassazione.

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