La Nuova Sardegna

Sassari

Disoccupati, tavolo senza sindacati

di Gavino Masia
Disoccupati, tavolo senza sindacati

Porto Torres, Tavera (Uil): «Siamo stati esclusi dall’incontro tra Comuni e Insar»

04 luglio 2016
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PORTO TORRES. All’incontro tra amministrazioni comunali di Porto Torres e Sassari con Insar e Femca-Cisl - per discutere di un piano di reinserimento a favore di centinaia di ex lavoratori dell’indotto dello stabilimento industriale da presentare alla Regione - mancavano altre organizzazioni sindacali che in questi anni hanno lottato unitariamente sulle vertenze lavoro e sui progetti per la chimica verde.

«Risulta molto strano apprendere che l'amministrazione comunale di Porto Torres presenterà una progetto di reinserimento degli ex lavoratori del nostro stabilimento – lamenta il segretario generale Uiltec-Uil Giovanni Tavera – senza coinvolgere tutti i soggetti sindacali che finora si sono resi protagonisti di battaglie a difesa del tessuto industriale del territorio: la Uiltec è sempre stata presente a tutti gli appuntamenti che hanno riguardato i temi industriali del nostro petrolchimico, mettendo in campo un atteggiamento propositivo. Per questo risulta poco comprensibile e inaspettata la non convocazione a un tavolo così delicato». L'Insar, secondo Tavera, è uno strumento utile per affrontare questo tema, ma ritiene che sia riduttivo da parte della politica concentrare le forze solo al tema dell'indotto quando il resto del progetto va avanti a rilento. «Il coinvolgimento e la condivisione deve nascere dalla convinzione che solo insieme si può ottenere un fronte comune solido e forte – aggiunge –, se no si rischia di alimentare singole battaglie che non portano vantaggi ai disoccupati e cassintegrati del nostro territorio».

Una bacchettata a chi ha organizzato l’incontro preparatorio all’idea progettuale senza coinvolgere le altre sigle sindacali, dunque, dove il segretario Uiltec ricorda che oggi c’è una realtà industriale virtuosa, innovativa e sostenibile, «realizzata al 40 per cento e con forti ritardi visto che il cronoprogramma aveva come termine ultimo il 2017».

Per Tavera uno dei temi più sensibili e più trascurato, che avrebbe dovuto gestire la Regione, era quello sul governo dei lavoratori diretti e indiretti che sarebbero dovuti uscire dalle attività industriali per via della fermata degli impianti di chimica di base. «I sindacati hanno sempre lottato affinché tutti i punti cardine si realizzassero mettendo in campo, da 5 anni, una delicata sensibilizzazione della politica locale, istituzionale, regionale e nazionale sui temi principali prima citati».

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