La Nuova Sardegna

Sassari

Vertenza parcheggi ospedale, il tribunale: «Europol vada via»

di Nadia Cossu

Ieri l’istituto di vigilanza ha lasciato la gestione dell’area di sosta intorno alle cliniche San Pietro All’origine della rottura con l’Azienda ospedaliera il mancato pagamento dei canoni per 260mila euro

30 giugno 2016
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SASSARI. All’origine dei “dissapori” tra Europol e Azienda ospedaliero universitaria ci sarebbe il mancato pagamento – da parte dell’istituto di vigilanza – dei canoni di gestione dell’area parcheggi del complesso ospedaliero di viale San Pietro.

Una situazione che necessariamente è passata per le vie legali e che è culminata ieri mattina con il provvedimento del tribunale civile che ha ordinato a Europol di lasciare l’area «al fine di assegnarla ad altra impresa per la gestione ordinata e funzionale a una struttura sanitaria», ha spiegato l’avvocato che tutela l’Aou.

A raccontare i passaggi di questa lunga vicenda giudiziaria è Roberto Uzzau legale dell’Azienda ospedaliera. «Con contratto quinquennale sottoscritto il 14 dicembre 2006 e nel tempo prorogato fino al 2017 – spiega – l’Università degli studi di Sassari concedeva in gestione all’istituto di vigilanza Europol Service srl le aree a uso parcheggio del complesso universitario ospedaliero di viale San Pietro». Gli accordi prevedevano, fra l’altro, che Europol dovesse allestire e mantenere efficienti le strutture necessarie alla vigilanza degli ingressi e delle uscite, nonché la segnaletica interna. E poi ancora garantire la libertà di manovra e di stazionamento delle ambulanze e dei mezzi di soccorso, curare la pulizia delle aree di parcheggio e delle zone verdi e predisporre un servizio antincendio con gestione delle emergenze. «Quale corrispettivo, Europol si impegnava a pagare all’Università un canone annuo di 106.466 euro più Iva, da pagarsi in due rate posticipate da 53.233 euro. Nelle more dell’esecuzione del contratto – aggiunge l’avvocato Uzzau – dal 1 gennaio 2014 lo stesso contratto veniva trasferito dall’Università alla Aou alla quale era stato anche trasferito il complesso immobiliare di cui faceva parte l’area di parcheggio».

A quel punto l’Azienda ospedaliera ha invitato formalmente Europol al pagamento dei canoni relativi ai semestri del 2014 e del 2015 «ma senza alcun risultato, al punto che l’Ente ha chiesto e ottenuto ingiunzione di pagamento per 259.777 euro dovuti fino al 31 dicembre 2015. Decreto non opposto». Ma succede che Europol non paga i canoni di gestione «e continuava a omettere l’esecuzione delle prestazioni dovute – spiega ancora il legale – al punto che la Aou ha inoltrato formale diffida ad adempiere in modo tale che, fra l’altro, venisse ripristinata l’efficienza delle sbarre di ingresso e di uscita delle aree, che venisse curata la segnaletica degli stalli, fornita copia conforme della polizza assicurativa che doveva essere stipulata a tutela di possibili danneggiamenti, di incendi e di furti delle auto in sosta». Pare che i controlli finalizzati a evitare parcheggi al di fuori degli stalli non fossero adeguati e che si siano verificati episodi «che hanno compromesso il transito dei mezzi di soccorso». Anche per questo l’Aou ha chiesto tutela giudiziaria rivolgendosi al Tribunale che, in via d’urgenza, ha ordinato il rilascio dell’area.

Ora resta un grande punto interrogativo sul destino dei circa dieci vigilantes dipendenti dell’Europol.

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