La Nuova Sardegna

Sassari

Campi all’asciutto a Perfugas, il Consorzio corre ai ripari

di Giuseppe Pulina
Campi all’asciutto a Perfugas, il Consorzio corre ai ripari

Il presidente dell’ente Diego Pinna replica a muso duro alle accuse dei dirigenti della Coldiretti: «Sono sette le richieste di indennizzo, quattro quelle respinte perché presentate da utenti morosi»

28 giugno 2016
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PERFUGAS. I problemi ci sono, ma sarebbero in via di soluzione. È quanto fa sapere Diego Pinna, presidente del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, ente chiamato in causa dalla Coldiretti Sassari per la mancata irrigazione della piana di Perfugas. «Le tempistiche di intervento – dichiara Pinna – si sono allungate, a causa di adeguamenti normativi per il trattamento dei materiali presenti nelle condotte». Si tratterebbe, in effetti, di impianti irrigui realizzati più di quaranta anni fa, e, quindi, esposti all’usura del tempo e del loro impiego. Scusandosi per il disagio creato, Pinna si rivolge ai dirigenti della Coldiretti di Sassari per far presente che «gli agricoltori non necessitano di solleciti nel richiedere indennizzi, visto che la stragrande maggioranza delle richieste provengono proprio dal territorio dell’Anglona, incidendo in maniera importante sulle casse dell’Ente». Non ci sarebbe poi una corsa all'indennizzo, se è vero, come dichiara Pinna, che «le domande di risarcimento sinora pervenute sono solo sette, delle quali quattro di utenti morosi, non in regola con i pagamenti per fruire del servizio. Peraltro, nell’istruttoria delle richieste è emerso che la maggior parte dei mappali indicati non corrispondono a quelli della domanda di utenza presentata all’inizio della stagione irrigua, riguardando terreni per i quali al Consorzio non è stata chiesta la dotazione idrica». Un’altra stoccata alla Coldiretti viene dal sollecito di pagamento dei contributi dovuti, «anche tenuto conto del fatto che si tratta di quelli più bassi in tutta l’Isola». Pochi introiti e maggiori complicazioni gestionali, quindi: «Le difficoltà nel garantire il servizio irriguo vanno di pari passo con il crescere dei crediti del Consorzio dovuti a mancati pagamenti, che nel solo territorio dell’Anglona hanno raggiunto, dal 1999 al 2009, la considerevole cifra di oltre 500mila euro, somma destinata a crescere, quando saranno accertati i crediti del periodo 2010/2014 in fase di riscossione». L’ultimo affondo di Pinna interpella direttamente i dirigenti Coldiretti. «Vorrei loro ricordare che nel momento di grave crisi idrica che ha interessato la piana di Chilivani, con gli impianti fermi fino allo scorso maggio per la siccità, non hanno prestato la medesima attenzione disertando gli incontri promossi dal nostro Consorzio, per i quali erano presenti invece le altre organizzazioni di categoria, Cia e Confagricoltura. Una disparità di trattamento e attenzione, che non trova giustificazione nei fatti, visto che negli ultimi anni il Consorzio ha orientato la stragrande maggioranza degli investimenti al ripristino e ammodernamento dell’impianto di quel territorio: oltre dieci milioni di euro in pochi anni, a fronte di investimenti marginali per gli impianti di Chilivani».

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