La Nuova Sardegna

Sassari

Emergenza sangue, l’Avis salva i centri trasfusionali

di Antonio Meloni
Emergenza sangue, l’Avis salva i centri trasfusionali

Per la prima volta donazioni anche nel pomeriggio in città, ad Alghero e a Ozieri L’associazione “presterà” all’Asl e all’Aou nove tra medici, infermieri e impiegati

24 giugno 2016
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SASSARI. Ai donatori di sangue porte aperte e tappeto rosso. I centri trasfusionali della provincia apriranno all'ora di pranzo e nel pomeriggio, la decisione è il frutto di una convenzione siglata tra l’Azienda sanitaria locale, quella ospedaliero-universitaria e l’Avis.

I dettagli del protocollo sono stati illustrati ieri, nella sala conferenze del Palazzo rosa, dai tre responsabili dei centri di Sassari (Mario Manca), Alghero (Gioacchino Greco) e Ozieri (Sergio Bartoletti), affiancati dai commissari straordinari di Asl e Aou, Agostino Sussarello e Giuseppe Pintor con il presidente provinciale dell'Avis, Vincenzo Dore.

Ma non è tutto rose e fiori, l'intesa, infatti, cade in un periodo delicato legato non solo all'aumentato fabbisogno di sangue, ma anche al contesto di generale sofferenza della Sanità nel nord ovest della Sardegna. Il responsabile del Centro trasfusionale di Sassari, Mario Manca, lo ha rimarcato a più riprese durante la presentazione alla stampa di questa importante iniziativa siglata per agevolare i donatori.

«Siamo convinti che per fronteggiare le numerose richieste sia necessario agire in sinergia - ha detto - ma non nascondiamo il fatto che stiamo operando in un contesto di estrema difficoltà in cui registriamo, ancora una volta, la disparità di trattamento, da parte della Regione, tra le strutture sanitarie sassaresi e quelle cagliaritane». Un grido d'allarme che si somma ai numerosi appelli lanciati negli ultimi mesi da diversi esponenti della sanità sassarese per riportare l'attenzione su una situazione quantomeno critica. Per avere il quadro, basta ragionare sul numero dei posti letto per 1000 abitanti: 3.7 a Sassari, 4.4 a Cagliari. Ma se ci si sposta sul rapporto medico/posti letto, le strutture sanitarie del capoluogo regionale fanno registrare un valore doppio rispetto a Sassari. «Va da sé - conclude Mario Manca - che in una situazione come questa abbiano estrema difficoltà a fare fronte alle esigenze». Al riguardo, preoccupa la situazione del Centro trasfusionale di Sassari che su un organico di dieci unità, deve destinare tre medici e tre tecnici ai turni di guardia per garantire il sangue 24 ore su 24. Nella stagione estiva, la richiesta di sangue aumenta anche del 25 per cento: «Bastano due interventi e un politraumatizzato - spiega Mario Manca - e in cinque minuti vanno via settanta sacche di sangue del gruppo zero». Per completezza d'informazione, va detto anche che sul fronte delle donazioni, la provincia di Sassari (58,2 per cento) è più virtuosa di quella di Cagliari(47,3 Per cento).

Nelle strutture di Alghero e Ozieri, la situazione non è diversa, ma nonostante le difficoltà oggettive, Asl, Aou e Avis, hanno chiuso un accordo che garantirà l'apertura dei Centri trasfusionali, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17, nelle strutture di Sassari e Alghero. Il Centro di Ozieri, invece, sarà aperto dalle 8 alle 13, martedì, mercoledì e giovedì, mentre lunedì e venerdì farà orario continuato dalle 8 alle 18. L'apertura è garantita dal contributo dell'Avis provinciale che fornirà un medico, un infermiere e un impiegato per ogni centro.

L'accordo introduce, infine, un altro elemento di novità, la prenotazione telefonica. Per ridurre l'attesa, infatti, i donatori potranno prenotare il proprio turno telefonando ai numeri: 079.2061496 (Sassari); 079.9955224 (Alghero); 079.779366 (Ozieri). Non è tutto, entro la fine del mese, entreranno in funzione due nuove autoemoteche, per portare a cinque il numero delle unità mobili accreditate che raccoglieranno il sangue nella provincia.

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