La Nuova Sardegna

Sassari

Domani nuova assemblea sui disservizi di Abbanoa

di Gavino Masia
Domani nuova assemblea sui disservizi di Abbanoa

In sala Filippo Canu si parlerà anche dei conguagli regolatori inseriti in bolletta Ma i problemi denunciati dagli utenti riguardano anche la qualità del servizio

12 giugno 2016
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PORTO TORRES. I disservizi di Abbanoa passeranno sotto la lente di ingrandimento dei cittadini nell’assemblea che si svolgerà lunedì alle 17,30 nella sala conferenze Filippo Canu. Una riunione per fare finalmente luce anche sui cosiddetti “conguagli regolatori” imposti dall’ente gestore dell’acqua agli utenti turritani, con la partecipazione dei vertici dell'amministrazione comunale, di Adiconsum, dell’associazione Civiltà è Progresso e di diversi avvocati che stanno offrendo la loro consulenza al servizio dei cittadini. Se questi conguagli risultano incomprensibili, ingiusti e illegittimi in tutta la Sardegna, a Porto Torres risultano addirittura insopportabili come una presa in giro maldestra nei confronti di tutti: cittadini, imprese, artigiani, commercianti, ristoratori, baristi e tutti quelli che in questi ultimi sette anni hanno subito i disagi di un servizio che si è dimostrato, ordinanze sindacali alla mano, inefficiente e spesso dannoso. «Erogare acqua di cui è vietato l'uso per i consumi umani – dicono i dirigenti di Civiltà è Progresso –, in quanto contenente sostanze che rendono la stessa acqua non potabile e pericolosa, è davvero danno grave: tanto più che non viene distribuita acqua con mezzi alternativi, come prevede il regolamento, e tanto più che nessuno controlla, in quei frangenti, se l’acqua di rete non potabile viene utilizzata o meno negli esercizi pubblici che preparano alimenti e bevande per la distribuzione».

Se poi tutto questo va avanti per mesi, addebitando in fattura pure i costi di potabilizzazione, il rapporto con Abbanoa con i cittadini diventa distante anni luce. La non potabilità dell’acqua ha infatti costretto la cittadinanza ad acquistare acqua minerale persino per l’igiene personale, creando danni sia alla salute fisica che alla salute psichica, minando ulteriormente una condizione economica già ampiamente precaria che vive la città. Quanto poi al rapporto con l’utenza, secondo l’associazione Civiltà è Progresso, la questione assume aspetti veramente grotteschi: «Non sono rari in città i casi di addebiti per consumi anomali (anche cinque metri cubi al giorno a famiglie di tre persone) e l’omissione di fatturazione per anni, nonostante estenuanti solleciti e fatturazione di consumi di oltre cinque anni in un’unica bolletta di diverse migliaia di euro dilazionate in tre o quattro rate mensili.

Tutto questo senza che ci sia la possibilità di un’interlocuzione diretta con funzionari che abbiano potere decisionale in merito a queste vicende». Gli uffici di Sassari non sono attrezzati, quelli di Cagliari rispondono attraverso il call center e a Porto Torres si ricordano solo le parole che pronunciarono i vertici Abbanoa (Ramazzotti e Murtas) durante un incontro con l’amministrazione e nel corso di un'iniziativa organizzata da Sel. Si erano impegnati a inviare un funzionario per affrontare i casi più critici, insieme ai servizi sociali, ma da allora nessun incaricato dell’ente è stato presente per rispondere ai quesiti dei cittadini.

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