La Nuova Sardegna

Sassari

La Caritas apre le porte del nuovo centro diurno

di Vincenzo Garofalo

La struttura intitolata a “Suor Giuseppina Nicoli” è in via Principessa Maria Sarà il punto di riferimento per i tanti senzatetto “orfani” del Drop in

02 giugno 2016
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SASSARI. Da oggi i senzatetto sassaresi hanno una casa dove passare la giornata, lavarsi, fare colazione, fare il bucato, guardare la televisione, usare un computer, ed essere assistiti e guidati da personale specializzata per affrontare i loro problemi. È il Centro diurno di accoglienza e accompagnamento “Suor Giuseppina Nicoli” inaugurato ieri dalla Caritas Turritana in via Principessa Maria, nei locali messi a disposizione dalle suore Figlie della Carità.

Locali completamente ristrutturati che potranno ospitare durante il giorno coloro che non hanno una casa, vogliono fare una doccia o lavare il bucato. Ma non solo. La Caritas Turritana, diretta da don Gaetano Galia, vuole andare oltre: offrire spazi per l’ascolto, assistenza sanitaria e medicazioni semplici, formazione, accompagnamento per il disbrigo delle pratiche quotidiane, percorsi di inserimento sociale. I locali non sono grandissimi, ma più che sufficienti per offrire una accoglienza dignitosa. C’è una sala d’intrattenimento con tre computer, divanetti e, pezzo forte, un televisore schermo piatto da 50 pollici appeso alla parete. Poi c’è una piccola stanza guardaroba, la lavanderia con lavatrici e asciugatrici, i bagni nuovissimi con due docce, la stanza d’ascolto in un ambiente più riservato, e un’altra piccola sala con sedie e tavolino dove chiacchierare e passare il tempo sentendosi a casa.

Nella struttura operano quattro volontari fissi della Caritas, più tutte le altre persone che vorranno dare una mano nella gestione del Centro. I locali resteranno aperti tutto l’anno, dal lunedì al venerdì, dalle 8e 30 alle 11 e 30 e dalle 14 e 30 alle 18 e 30. All’inaugurazione di ieri hanno partecipato l’arcivescovo di Sassari, padre Paolo Atzei, il direttore della Caritas italiana, don Francesco Soddu, l’assessora ai Servizi sociali del Comune di Sassari, Monica Spanedda, la responsabile del servizio Serd della Asl 1, Daniela Grazzini, con una cerimonia in cui l’emozione si tagliava a fette. «Questo centro non nasce per caso, ma nasce dall’idea di rispondere a un’esigenza della città di Sassari», ha spiegato don Gaetano Galia. «L’esigenza di dare un tetto alle persone durante tutta la giornata. Questi locali erano inutilizzati e grazie alla disponibilità delle suore Figlie della carità, abbiamo deciso di attivare un servizio importante, sia d’inverno sia d’estate a tante persone che, uscendo dai centri di accoglienza notturna, alle 8, restano senza assistenza».

Il Centro si sostituisce a un servizio che fino a circa un anno fa era garantito dal Comune: «Purtroppo noi abbiamo dovuto interrompere il servizio che offrivamo con il centro Drop in per mancanza di fondi», ha spiegato l’assessora Spanedda, «e ora ringraziamo la Caritas per avere colmato una falla in città, attivando questo centro di cui Sassari ha davvero bisogno».

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