La Nuova Sardegna

Sassari

Ultima giornata per Monumenti Aperti

Saranno visitabili 25 siti, archeologici e storici, sulla terraferma e quattro all’Asinara

22 maggio 2016
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PORTO TORRES. Seconda e ultima giornata di Monumenti Aperti, quella che prende avvio stamane dalle 9. I venticinque siti in “terraferma” saranno infatti visitabili dalle 9 alle 20, i quattro dell’Asinara soltanto oggi dalle 10 alle 17,30. Alcuni monumenti vedranno sospese le visite guidate in orari prestabiliti: in particolare le chiese di Balai, La Consolata, Cristo Risorto e la Basilica di San Gavino durante le funzioni religiose. Nell’area archeologica di Turris Libisonis si accede dal cancello adiacente il portone d’ingresso del museo e si esce dal cancello presso le Terme Pallottino, l’ultimo ingresso è previsto per le 19, mentre quello all’Antiquarium Turritano alle 19,30. Chi lo desidera, per il tour cittadino potrà usufruire del bus turistico “Oreste”, che dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 trasporterà gratuitamente nei vari siti con partenza dalla Basilica di San Gavino. Un altro bus gratuito, con partenza sempre dalla Basilica alle 10, alle 12, alle 16 e alle 18, è previsto per le visite a Su Crucifissu Mannu e al Nuraghe Nieddu: il tour prevede il trasporto nei siti e la sosta fino al termine della visita per attendere i partecipanti. Tra gli eventi collaterali, si potranno visitare le mostre “Il Popolo di bronzo” al Museo del Porto, “Emozioni in volo” e “I dipinti di Mario Paglietti” a Palazzo del Marchese, “Cngei Porto Torres: ieri, oggi e domani” al Rifugio De Amicis e i concerti dei Madrigalisti turritani alle 20 a Palazzo del Marchese e dell’insieme vocale Nova Euphonia alle 20 al Planetario. Tutte le informazioni sono comunque disponibili nella homepage del sito web del Comune di Porto Torres. Ultima curiosità: alcuni siti inclusi gli anni precedenti non figurano tra i monumenti visitabili quest’anno. In particolare mancheranno la torre aragonese del porto, il rifugio antiaereo con ingresso dalla ex pretura di via Sassari, il faro e le mura all’interno dell’area archeologica.

Emanuele Fancellu

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