La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, scuola protagonista contro i cyberbulli

di Vincenzo Garofalo
Sassari, scuola protagonista contro i cyberbulli

Partecipato incontro all’Azuni con Elena Ferrara, madre del disegno di legge contro i violenti del web

16 maggio 2016
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SASSARI. L’ultimo caso rimbalzato dalla rete sui tg e sui giornali italiani e quello di tre ragazza di Torino che hanno trovato divertente scattarsi un selfie accanto a una compagna in preda a una crisi epilettica. Anziché aiutarla a superare la crisi, hanno impugnato lo smartphone e dato in pasto ai social la loro coetanea. È questo, per quanto grave, è niente rispetto ai ragazzi sempre più giovani che perseguitati per mesi o per anni, derisi e umiliati su internet, sulla infinita rete di social che riempie i nostri pc, tablet e telefonini, non reggono alla pressione e pensano al suicidio. Alcuni purtroppo non ci pensano soltanto. Si chiama cyberbullismo, ed è la vigliaccheria del nuovo millennio, marchio di fabbrica delle generazioni digitali, troppo distratte dal look dell’ultimo modello di smartphone per rendersi conto del male che causano. Ne ha parlato ieri agli studenti del Liceo Azuni di Sassari la senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge 1261 a contrasto del cyberbullismo.

Un disegno di legge nato da una tragica esperienza che, tre anni fa sconvolse tutta l’Italia: la morte di Carolina, una ragazza di appena 14 anni, che per sfuggire ai bulli del web si lanciò nel vuoto, dalla finestra della sua cameretta. Carolina, fino a un anno prima, era stata alunna di Elena Ferrara, allora insegnante in una scuola media del Piemonte. Il suo disegno di legge è già stato approvato al Senato, e, si spera entro l’estate, otterrà il via libera anche alla Camera dei deputati, per diventare poi una Legge dello Stato. Questo ha spiegato Ferrara ai ragazzi sassaresi. Ha spiegato loro in che modo la legge interverrà per difendere tutti, in particolar modo i minori, contro il cyberbullismo. Li ha messi in guardia dai pericoli del web e dei social. Li ha esortati a non essere bulli, a non subire e a non essere complici silenti dei bulli. Uno dei passi più importanti della legge è la possibilità per le vittime di segnalare offese e persecuzioni, e ottenerne la rimozione immediata. I colpevoli, se minorenni, saranno accompagnati in un percorso educativo che li renda consapevoli dei loro gesti e li porti a non commetterli altre volte. In questo, ha spiegato la senatrice, affiancata dal preside dell’Azuni, Massimo Sechi, la scuola dovrà avere un ruolo fondamentale, «perché la famiglia, da sola, non può farcela».

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