La Nuova Sardegna

Sassari

Laboratori di analisi, un girone infernale

di Luigi Soriga
Laboratori di analisi, un girone infernale

Prima il rebus dei numerini poi le immancabili 4 ore di fila: al Palazzo Rosa la tensione tra gli utenti è sempre alle stelle

07 aprile 2016
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SASSARI. Se ancora non si è arrivati a un’insurrezione degli utenti con tanto di forconi, il merito è di una guardia giurata con la pazienza di un monaco tibetano. Una bella porzione della sanità quotidiana è sulle sue spalle, sulla sua capacità di dispensare ottimi consigli e ammansuire gli animi. Perché il Palazzo Rosa dell’Asl, dalle 7 del mattino si trasforma in un piccolo girone dantesco.

I dannati sono tutti coloro che riescono a prendere un numerino: alla sfortuna e all’ansia di avere qualche problema di salute, si aggiunge anche la condanna di un’attesa che pialla i nervi. Perché all’infinita anticamera dei laboratori di analisi non esiste scampo.

Così la guardia giurata è una specie di Virgilio che guida i pazienti davanti alla prova del Totem. Un apparecchio elettronico che spalanca schermate intuitive come un’equazione di terzo grado. Esenzione o non esenzione? Sportello Asl o Aou? Senza l’aiuto della guardia giurata aggiudicarsi al primo tentativo il tagliandino corretto equivale a un terno all’otto. E infatti una serie di cartelli appiccicati alle casse avvertono gli utenti: verificare bene di aver scelto lo sportello giusto. In pratica si mettono le mani avanti di fronte alle conseguenze di una palese disorganizzazione. Se un paziente dopo una fila infinita dovesse essere rimbalzato allo sportello per aver pigiato tre ore prima il tasto sbagliato, potrebbe trasformarsi in un pericoloso serial killer.

Infatti alle dieci in punto nell’androne del Palazzo Rosa la tensione si taglia a fette. Centinaia di persone ammassate, molte delle quali in piedi, che fissano un tabellone elettronico in lento aggiornamento. Alle 7,30 i 56 numeri a disposizione per i paganti erano terminati, e poco più tardi anche gli 80 per gli esenti erano già esauriti. Solo che alle 10 di questo elenco erano stati chiamati solo una ventina, e gli altri erano ancora a mollo nell’attesa.

Non c’è giorno in cui non si sfiori la lite, non c’è mattina in cui gli operatori di sportello non vengano cosparsi di una sequela di insulti.

Questo perché la maggior parte delle persone arriva in via Monte Grappa con l’ottimismo di un permesso di lavoro di un paio d’ore, che sistematicamente si rivelano insufficienti. Infatti non bastano a coprire l’attesa alle casse ticket, figuriamoci quella al primo piano dove avvengono i prelievi.

Quando questi utenti con le ore contate si vedono scavalcati da altri utenti titolari di una misteriosa precedenza (anziani, portatori di patologie e via dicendo), danno letteralmente di matto. Non a caso i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi, Nursing up e Nursind, nel loro tour denuncia dei malfuzionamenti della sanità sassarese, hanno scelto come prima tappa il laboratorio di analisi di via Montegrappa. Come il pronto soccorso è un caso emblematico, perché è una delle porte d’accesso alla sanità. I rappresentanti hanno distribuito una serie di volantini e spiegato agli utenti le ragioni di tanti disservizi, legati a una politica di tagli, alla cronica mancanza di personale e a una gestione inefficace delle già striminzite risorse disponibili.

Il blitz a Palazzo Rosa è solo il primo di una serie di altre iniziative che proseguirà nelle settimane successive.

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