La Nuova Sardegna

Sassari

L’addio a Giacomo Alessandro

L’addio a Giacomo Alessandro

Nella chiesa della Vergine della Consolata commosso saluto al giovane architetto

19 marzo 2016
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PORTO TORRES. L’amore incredibile per la storia della sua città – dalle origini sino ai giorni nostri – ha spinto tantissima gente ieri pomeriggio dentro e fuori la chiesa della Beata Vergine della Consolata per dare l’ultimo saluto al giovane architetto Giacomo Alessandro. Appena la bara con la salma è arrivata da Cagliari, intorno alle 14,30, la chiesa e il piazzale della Consolata erano già colmi di persone con occhi gonfi dal pianto che aspettavano il parente, l’amico e il conoscente che aveva ideato quel sito (“Porto Torres sparita”) visualizzato con i “like” da migliaia di cittadini. Dentro la chiesa il parroco don Ferdinando Rum ha celebrato la messa, affiancato dal parroco di Cristo Risorto don Michele Murgia, mentre appena fuori ad ascoltare c’erano anche i colleghi di studi universitari e l’ex preside della facoltà di Architettura Vanni Maciocco.

«La scomparsa immatura di un nostro fratello – ha detto don Rum – è un passaggio doloroso, talvolta drammatico, prima di incontrare il Signore: ora è vicino a Dio e, come ci ha insegnato San Paolo, lo vede faccia a faccia perché la vita continua anche dopo la morte». Parole di speranza per i familiari che ascoltavano la funzione religiosa, verso un figlio e fratello che ha lottato per cercare di sconfiggere quella malattia comparsa improvvisamente. «Voglio dare un arrivederci a Giacomo – ha detto alla fine della messa don Murgia -, bella persona che non ho conosciuto personalmente ma solo attraverso i social, perché ora lui è andato dove c’è una vita che continua». Tante belle frasi che descrivono la semplicità con cui questo ragazzo affrontava le imprese anche difficili: la sua tesi di laurea affascinante che mirava a valorizzare l’immenso patrimonio archeologico di Turris, il sito dei ricordi di una città e dei suoi abitanti e una diversa proposta amarcord pure in Spagna con la pagina “Barcelona Desapareguda”. Chicche di un architetto brillante e competente, da tramandare ai posteri come testimonianza di chi si è ingegnato per fare del bene alla città. (g.m.)

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