La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, all'emiciclo sul set del film “The moon and the woods”

di Grazia Brundu
Sul set del film all'emiciclo Garibaldi
Sul set del film all'emiciclo Garibaldi

Il centro della città è stato teatro nei giorni scorsi delle riprese dello psico-thriller diretto dal regista sassarese Alfredo Moreno

02 marzo 2016
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SASSARI. L’emiciclo Garibaldi è stato teatro nei giorni scorsi delle riprese del film “The moon and the woods” , diretto dal regista sassarese Alfredo Moreno. Oltre che all’Emiciclo, il set è stato allestito in viale Italia, in via Brigata Sassari e in via Enrico Costa. “The moon and the woods” è uno psico-thriller ambientato tra Sassari, la pineta e lo stagno di Platamona, Porto Torres e Alghero, le cui riprese, iniziate un mese e mezzo fa, hanno coinvolto i vigili del fuoco e le forze dell’ordine con i rispettivi equipaggiamenti, oltre ad alcune strutture dell’Università. Moreno ha in curriculum già quattro fiction e un documentario e dal 2013 dirige il cineclub Casablanca a Ossi.

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Proprio quest’ultimo, spiega il regista, «è l’unico finanziatore del lungometraggio, mentre gli attori sono tutti non professionisti che, però, con impegno e passione stanno dimostrando un potenziale molto interessante». Potenziale da affinare durante i prossimi cinquanta giorni: quelli che mancano per concludere le riprese e iniziare la post produzione.

Com’è giusto per un thriller, sulla trama aleggia il mistero. Qualcosa, però, trapela. «La protagonista - racconta Moreno - è il commissario Luna, interpretato da Antonella Masia, co-autrice del soggetto. Il film è un viaggio psicologico attraverso le sue paure risalenti all’infanzia, legate a un serial killer che continua ad essere ossessionato da lei e finirà per ricomparire nella sua vita». L’esito di questo appuntamento fatale, però, non si svela nel corso di “The moon and the woods”. I misteri della luna, infatti, proseguiranno con i capitoli: “ The moon and the city” e “The moon and the lake”.

A fiancheggiare il commissario Luna ci sono dei veri agenti di polizia, “reclutati” nella Questura di Sassari, e il Nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco, protagonisti questi ultimi nella scena del recupero di un cadavere (finto) nello stagno di Platamona. «Collaborare al film - spiega il comandante dei Vigili del fuoco, Mario Falbo - ci ha dato la possibilità di far vedere ciò che facciamo ogni giorno al servizio dei cittadini, che non si limita certo agli incendi».

L’ingegner Falbo e i suoi uomini sono stati preziosi anche nel fornire dettagli realistici alla regia. A titolo gratuito, a dimostrazione dell’interesse suscitato dal progetto. Infatti, spiega Falbo, «i vertici del Vigili del fuoco sono molto selettivi nel concedere il permesso di mostrarsi al di fuori di occasioni ufficiali. Questo film, però, ci ha convinto perché mette in risalto le nostre strategie investigative».

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