Ha inizio la grande festa del movimento scout
Oggi e domani le celebrazioni dei cent’anni dell’esercito in pantaloncini Si parte questo pomeriggio con un convegno, poi la giornata del pensiero
SASSARI. "Semel scout, semper scout", cioè sei scout per una volta e lo sarai per sempre, e una volta cresciuto darai «l’esempio ai fratelli più giovani», perché gli "anziani" si interessano sempre delle unità e in questo modo incoraggiano i ragazzi.
Oggi e domani, ai due appuntamenti celebrativi dei cent’anni dello scautismo a Sassari e nel territorio ci saranno anche loro, gli anziani che in gioventù hanno fatto parte del movimento e che ora, con la loro azione, proseguono la missione scout anche nella vita.
Si parte questo pomeriggio alle 18 con l’appuntamento che è nell’auditorium Giovanni Paolo II del Seminario, con il convegno i “100 anni di scautismo nella zona di Sassari, cento anni di educazione”.
Al tavolo dei relatori, coordinati da Giangavino Dettori, capo scout e incaricato regionale alla formazione capi, ci saranno lo storico Franco Lecca, il responsabile della zona di Nuoro e formatore Agesci Danilo Portas, l’assistente ecclesiale regionale Agesci don Salvatore Fois, la pedagogista Laura Pinna e il sindaco Nicola Sanna.
Domani , invece, l’attesissimo appuntamento è con la “Giornata del pensiero 2016”, il Thinking day. In piazza d’Italia alle 9, per l’alzabandiera si ritroveranno tutti i gruppi di Sassari, Alghero, Porto Torres e Ozieri. Prima la messa con l’arcivescovo quindi giochi e tanto altro tra gli stand informativi che animeranno il salotto buono della città. Alle 16, dopo il rinnovo della Promessa, con l’ammaina bandiera gli scout si saluteranno e si daranno appuntamento nelle loro sedi.
A dare una testimonianza dell’attività di scout ci sarà anche Mario Spanedda, classe 1933, che nel 1949 a 16 anni entrava a far parte degli scout di Santa Maria. Per lui quella negli scout è stata un’esperienza che ha lasciato il segno, con ricordi bellissimi che restano vivi ancora oggi.
Il suo è stato un percorso iniziato da subito come capo branco, proseguito come capo reparto e poi come capo clan. Nel 1964 diventò commissario provinciale e nel 1966 venne chiamato a dirigere il gruppo di Sassari III a San Nicola e contribuì all’apertura del Sassari IV a San Giuseppe. La sua esperienza di scout proseguì sino alla seconda metà degli anni Ottanta, quando decise di lasciare spazio ai giovani. Negli scout lo hanno seguito anche i suoi cinque figli che hanno iniziato la grande esperienza come lupetti e coccinelle.
«Ho accompagnato il mio branco sino al clan - afferma fiero - e oggi molti di quegli scout sono ancora in servizio, a volte mi incontrano e ricordano quegli anni».
Per Mario Spanedda il reparto è una occasione di formazione e di maturazione: «Cammini assieme ad altre persone come te che ti stimano - riprende - cresci, diventi uomo».
E allora vivere all’interno del branco, del clan, del gruppo lascia in tutti un segno indelebile.
«Per me – prosegue Mario Spanedda – quello che ho vissuto è diventato un sistema di vita che non può essere cancellato».
Restano i momenti vissuti assieme, quando la tenda diventa una casa e il sacco a pelo il letto. Restano gli insegnamenti, sempre uguali da più di cent’anni, basati su uno schema educativo che fa perno su quattro punti: salute e forza fisica, abilità manuale, formazione del carattere e servizio del prossimo.
Gli scout sabato e domenica lo racconteranno ai sassaresi e non solo, con tutto l’entusiasmo e il coinvolgimento che il movimento, creato nel 1907 da sir Robert Baden-Powell, è in grado di trasmettere.
L’evento è organizzato dall’Agesci, l’associazione guide e scout cattolici italiani della zona di Sassari, con il patrocinio dell’amministrazione comunale guidata da Nicola Sanna.
Semel scout, semper scout", insomma, sei scout per una volta e lo sarai per sempre. E per tutti gli ascout piccoli e grandi saranno davvero due giorni di grande festa.