La Nuova Sardegna

Sassari

«Bunnari non è considerato strategico»

di Paoletta Farina
«Bunnari non è considerato strategico»

Il sindaco Nicola Sanna: «Per rinvasare i due bacini occorre che la Regione li inserisca nel sistema idrico di Abbanoa»

02 febbraio 2016
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SASSARI. L’amministazione comunale si sta impegnando perché la diga di Bunnari alto venga avviata al più presto, dopo la richiesta unanime da parte della commissione Lavori pubblici di rinvaso del bacino entro l’anno, considerato l’allarme siccità. Mentre la città deve fare i conti con i razionamenti, l’invaso che potrebbe fornire 1 milione 200mila metri cubi è pieno solo di sterpaglie nonostante i lavori di recupero siano stati conclusi almeno da un anno. Ma ci sono alcuni ostacoli da superare, avverte il sindaco. Si scopre, infatti, che «per utilizzarlo come bacino di riserva idrica – spiega Nicola Sanna – va rivista la programmazione regionale che ne aveva decretato la non strategicità E questo chiederemo. I lavori finanziati dal Comune avevano soprattutto lo scopo di un recupero del sito per lo svolgimento di attività turistica e naturalistica». In pratica Bunnari è fuori dal sistema di Abbanoa e forse per questo sono sorte le difficoltà. Eppure il bacino è pronto per essere operativo. «Ma è necessario trovare qualche altra risorsa finanziaria per mettere in sicurezza le apparecchiature tecnologiche ed elettroniche – afferma l'assessore Ottavio Sanna –. Noi ci siamo posti l'obiettivo di avviare le procedure per il rinvaso entro il 2016». Aggiunge l’assessore di aver già richiesto agli uffici e all'ingegner Antonio Porcheddu, che ha diretto lavori della diga alta del Bunnari, l'elaborazione di una scheda tecnica sugli interventi che sarebbero necessari per effettuare il rinvaso. L'assessore ha anche richiesto una relazione da presentare nei prossimi giorni alla giunta comunale per l'inoltro alla Regione di una domanda di finanziamento, da inserire nella pianificazione del sistema idrico integrato. Quindi non solo Bunnari alto, ma anche la diga bassa (457mila metri cubi) rientrerà nel progetto. «Un'opportunità strategica – riprende il sindaco Nicola Sanna – anche per lo sviluppo economico del territorio sassarese, dal punto di vista idrico c'è da cambiare l'opzione importante che aveva portato all'abbandono della riserva».

Chiede urgenza la commissione Lavori pubblici. «Una volta che i due bacini del Bunnari, in concessione al Comune, saranno rinvasati potremo avere non solo una riserva importante in caso di necessità che ci consentirebbe di evitare gli attuali razionamenti, ma anche acqua a minor costo per i cittadini – spiega il presidente Francesco Era (Centro Democratico) –. I vantaggi economici di questa operazione sarebbero enormi e la spesa per mettere in sicurezza tutto il sistema dei bacini di Bunnari verrebbe ammortizzato in poco tempo. Secondo quanto ci ha riferito durante il sopralluogo che come organo consiliare abbiamo compiuto nei giorni scorsi, l’ingegner Porqueddu».

«Ormai i finanziamenti dello Stato ai Comuni si stanno sempre più riducendo ed è necessario, perciò, che gli enti locali diventino imprenditori e producano utili – prosegue Era –. Palazzo Ducale potrebbe contare su un introito e viste le difficoltà di far quadrare i conti da parte delle amministrazioni, è illogico non approfittarne».

Il presidente della commissione comunale ritiene che non si possa sprecare altro tempo tempo, considerate le variazioni climatiche che stanno facendo diminuire le piogge. L’allarme siccità ormai è stato lanciato da mesi e in tutta l’isola si sta cercando di attrezzarsi. Già alla fine dello scorso anno la Regione aveva annunciato che se a gennaio non fosse piovuto sarebbe stato inevitabile chiedere al governo lo stato di emergenza. Ma gennaio è stato ugualmente un mese secco, è piovuto come ad agosto e i bacini che servono la città, Bidighinzu e Coghinas, sono in sofferenza. Tanto che sono ormai mesi che Sassari deve fare i conti con le restrizioni notturne. E l’acqua resterà razionata fino a quando il livello dei bacini non salirà. Se salirà. Mentre a Bunnari c’è una fonte in grado di placare la sete della città.

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