La Nuova Sardegna

Sassari

Dissequestrata la casa di Clemente

di Nadia Cossu

L’omicidio dell’orologiaio, riconsegnate ai familiari le chiavi dell’appartamento

21 gennaio 2016
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SASSARI. Mentre gli avvocati della famiglia di Piergianni Clemente, l’orologiaio ucciso nel suo appartamento di viale Umberto il 29 settembre del 2012, stanno valutando la possibilità di opporsi alla seconda richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, ieri pomeriggio gli agenti della squadra mobile hanno restituito le chiavi di casa ai parenti più stretti della vittima alla presenza degli avvocati che li tutelano: Anna Ganadu e Franca Lendaro. Insieme hanno fatto un sopralluogo all’interno dell’appartamento nella palazzina stile liberty di viale Umberto. Dal giorno del delitto nessuno era più entrato in quella casa, quattro anni di polvere e di silenzi. E, soprattutto, nessuno ha mai accolto l’invito delle forze dell’ordine e degli stessi familiari a parlare, a dare una qualsiasi informazione utile a indirizzare le indagini verso una pista precisa.

E così col passare del tempo, considerato che nemmeno gli accertamenti tecnici (reperti analizzati dai Ris) hanno prodotto risultati soddisfacenti, c’è stata una prima richiesta di archiviazione del pm alla quale, a novembre del 2014, si sono opposti i legali Lendaro e Ganadu. Il giudice Giuseppe Grotteria aveva accolto l’opposizione disponendo una proroga di indagini. Gli avvocati avevano parlato di «piste non ancora battute». A loro giudizio sarebbero stati tralasciati in sostanza elementi investigativi rilevanti.

L’orologiaio di 79 anni era stato colpito alla testa e lasciato in una pozza di sangue nel corridoio. Viveva da solo al piano terra della palazzina familiare e quella sera potrebbe aver aperto la porta senza indugio alla persona che poi lo ha ucciso, perché magari si fidava. Sarebbe plausibile considerato che – a detta di chi lo conosceva bene – il suo carattere schivo e diffidente non lo avrebbe mai portato a far entrare uno sconosciuto in casa. Ma a distanza di mesi nessun elemento ha portato alla tanto attesa svolta e proprio questo ha convinto alcuni parenti della vittima che vivono a Roma a mettere una taglia da 25mila euro per chiunque fornisca dettagli utili a identificare il killer.

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