La Nuova Sardegna

Sassari

Cantieri verdi, Cocco (Sel) attacca Paci

di Barbara Mastino
Cantieri verdi, Cocco (Sel) attacca Paci

L’assessorato regionale all’Ambiente ha stanziato milioni, piccoli Comuni a rischio esclusione

17 gennaio 2016
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BONO. Decisioni «sconcertanti» da parte della Regione sui finanziamenti dei Cantieri verdi. Così il capogruppo Sel in consiglio regionale Daniele Cocco definisce i contenuti della recente delibera dell’assessorato all’Ambiente che stanzia appena cinque milioni di euro per finanziare la misura.

Pochi spiccioli per un’iniziativa che unisce la tutela del territorio alla possibilità di occupazione nelle aree interne della Sardegna e sulla quale solo poco tempo lo stesso assessore all’Ambiente Raffaele Paci aveva dato ampie rassicurazioni. «Rispondendo a una mia richiesta in merito ai Cantieri verdi – riferisce Daniele Cocco – l’assessore Paci aveva preso precisi impegni sulla questione e aveva dichiarato che per questa importantissima misura si avevano a disposizione 5 milioni di euro di nuovi stanziamenti più altri 12 di residui: fondi sufficienti per soddisfare tutte le richieste presentate dai Comuni. Invece non è andata così, perché come si legge nella delibera i fondi stanziati ammontano ad appena 5 milioni, il che ha provocato l’esclusione dalla misura di diversi comuni, in particolare i più piccoli. Ciò è avvenuto soprattutto perché sono stati cambiati i parametri per l’assegnazione dei fondi, che ora premiano quei Comuni che non avevano speso le risorse delle annualità precedenti a scapito di chi in maniera certosina aveva concluso i lavori».

I cinque milioni stanziati, quindi, oltre a essere pochi (sempre secondo l’esponente di Sel) saranno anche distribuiti male, poiché, di essi, meno di 2 andranno ai comuni che avevano maturato le quiescenze. «Si dovrebbero chiedere, in assessorato – dice Cocco –, se le 5 o 6 quiescenze maturate in un paese di 1000 abitanti equivalgano alle stesse maturate in comuni molto più grandi. Sono parametri sballati, purtroppo gli stessi che vengono utilizzati quando si tratta di ridurre le entrate ai comuni piccoli».

Un gran pasticcio, quindi, secondo il capogruppo di Sel, che sta predisponendo un’interrogazione diretta all’assessore Paci per chiedere un ripensamento della delibera.

«Credo che il macroscopico errore sia talmente evidente – dice Cocco – che in sede di autotutela l’assessorato dovrebbe attivarsi immediatamente per inserire nella graduatoria tutti quei comuni che nelle annualità precedenti avevano i requisiti minimi per avere i diritti previsti, aggiungendo ad essi quei comuni che seppur esclusi precedentemente ora hanno fatto domanda. Il buon senso – conclude il capogruppo di Sel – porterebbe anche a rivedere quelle situazioni che vedono l’arrivo delle domande in ritardo di qualche minuto».

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